Tempi troppo lunghi di registrazione e di rimborso e troppe incognite sugli scenari: le 20 aziende farmaceutiche italiane con capitale Usa presenti in Italia guardano con preoccupazione il futuro. Rappresentano il 30% circa dell’intero settore farmaceutico ma lo Iapg (Italian American Pharmaceutical Group), nel corso di un convegno nella sede dell’ambasciata statunitense a Roma, ha puntato il dito sui fattori che potrebbero rappresentare un rischio per la loro presenza sul territorio nazionale. A parlare per loro è stato Pierluigi Antonelli (che ricopre anche il ruolo di vice presidente di Farmindustria). Le aziende chiedono una moratoria sul settore: stop ai continui interventi sul settore per dare stabilità per un periodo di 3-5 anni. Il settore chiede anche una politica di promozione e tutela dell’innovazione del brevetto, un adeguamento dei tempi di pagamento agli standard Ue e una riduzione della frammentazione dello scenario nazionale. In attesa dei nuovi referenti politici alcune proposte sono arrivate dai candidati dei vari schieramenti. Il senatore Pd Ignazio Marino, nella sua proposta in 10 punti, ha inserito anche il ritorno degli accordi di programma con un fondo di 100 milioni di euro per le aziende che investono in ricerca. (ANSA).