Linda Lanzillotta, candidata capolista al Senato della Repubblica con la lista Monti per l’Italia, per la regione Umbria, ha di recente affrontato più volte l’argomento della Sanità pubblica. Lanzillotta è stata Ministro per gli Affari Regionali e delle Autonomie Locali con Prodi dal 2006 al 2008, ed ha una storia politica molto lunga: era nel gruppo maoista Unione dei Comunisti Italiani, poi è passata al PSI, poi Margherita, poi PD, poi Api ed infine con Monti. Di recente ha rilasciato un intervista a Filodiretto dove ha fatto dichiarazioni di una certa rilevanza: “Occorre una valutazione pragmatica degli obiettivi cui puntare assieme: le farmacie sono un presidio irrinunciabile del Ssn ma devono accettare interventi di ammodernamento che servano a dare maggiori possibilità ai giovani. Le lenzuolate di Bersani non hanno dato i risultati che si speravano, dobbiamo capire se vogliamo fare un’operazione che serva alla Gdo oppure ai giovani farmacisti. In quest’ultimo caso, va trovato il modo di far rientrare le parafarmacie”. Queste parole di Lanzillotta, pronunciate all’incontro con i dirigenti di Federfarma Umbria, sono state largamente condivise da molti riformisti che vogliono cambiare senza distruggere. Il problema fondamentale è sul come riuscirci: ma su questo Lanzillotta (come tutti i politici italiani, senza esclusione), non ha potuto fornire maggiori delucidazioni. Sono state però molte le persone che hanno apprezzato il modo con cui ha posto la questione l’onorevole Lanzillotta: chi s’interroga in maniera corretta, senza preconcetti, rappresenta comunque una ricchezza per chi cerca di capire, e magari dipanare, una situazione piuttosto imbrogliata.