Perché ha deciso di candidarsi ?
Innanzitutto mi è stato richiesto per le mie competenze nel campo della sanità e dell’università. Ma ciò che mi ha spinto ad accettare e stata la possibilità di fare da contrappeso alle scelte operate da altri rappresentanti della nostra categoria.
Mi riferisco, fatto salvo il principio del libero pensiero ed il rispetto delle proprie opinioni, alla incondivisibile collocazione elettorale operata dal presidente della FOFI, dr. Mandelli.
Incondivisibile, non in quanto persona fisica, ma quale Presidente di un organismo che rappresenta tutti i farmacisti italiani che, come me, credo non abbiano nessuna intenzione ad essere di fatto collocati in un ben preciso e definito spazio politico, o ad essere utilizzati a soli fini personali.
Quali sono gli obiettivi che si è fissato ?
Da un posizione di Centro cercherò di spendere i miei uffici e la mia credibilità professionale per interloquire con competenza con i futuri governanti per spiegare vizi e virtù del sistema farmacia italiano, nel tentativo di fare in modo che, se ulteriore riforma dovesse esserci, ma speriamo di no, questa possa non azzerare, solo sulla base di puri ed erronei conti economici ed occupazionali, una rete di assistenza valida, efficace, economica, consolidata sul territorio e nell’opinione pubblica.
Quali interventi propone per il futuro della Farmacia Italiana ?
Solo ora i nostri reggenti professionali si rendono conto degli errori di mancata programmazione professionale fatti nel passato.
Troppi anni in cui ci siamo limitati a sperare che la bufera del mutamento della professione, che l’incremento della disoccupazione passasse senza provocare grossi danni.
Ora che “la cosiddetta frittata è stata fatta” ci si rende conto che aver voluto nascondere sotto il tappeto la polvere non sia servito assolutamente a nulla in quanto:
1) un mondo del farmaco che è cambiato,
2) la distribuzione puramente dispensativa ha fatto il suo tempo,
3) la trasformazione della farmacia dei servizi in front-Office del SSN è rimasta solo sulla carta,
4) la genericazione del mercato è arrivata in modo improvviso e trovando una categoria impreparata,
5) il numero dei laureati è incrementato notevolmente, senza l’individuazione di nuovi spazi professionali, anzi con la concomitante sterilizzazione del canale dell’informazione scientifica,
6) le parafarmacie, aperte per un insano rifiuto a trattare con l’allora Ministro della Sanità, on. Storace, crescono a dismisura nella ricerca di uno spazio professionale che, molto spesso è avaro di un giusto ritorno economico, 7) che i normali concorsi non si sono fatti o li si è voluti di fatto prolungare per decenni.
Che cosa suggerisce di fare ora ?
Le scorciatoie burocratiche non servono a nulla!
Nella speranza che il tutto non crolli prima, bisogna tentare di:
A) riposizionare il farmacista all’interno del SSN, quale operatore sanitario di esso e non quale semplice fornitore di un bene o servizio;
B) creare le condizioni culturali ed operative, riformando i corsi di laurea ed i percorsi post-laurea, affinchè la farmacia possa essere inserita a pieno titolo nella rete di assistenza territoriale e domiciliare prevista dalla riorganizzazione del SSN;
C) fare in modo che il farmacista coadiuvi il MMG nella medicina di iniziativa e nella presa in carico delle cronicità, fornendo al MMG tutto quanto in termini di dati biometrici, farmaci ed ausili medici che la struttura ospedaliera garantisce al medico di corsia;
D) operare in termini di monitoraggio di aderenze alle terapie dei malati cronici e di assistenza domiciliare, in senso lato, ivi compresa la farmacovigilanza e la farmaco-utilizzazione;
E) programmare gli accessi alla facoltà di farmacia, secondo le reali esigenze di impiego del SSN, operando una scelta simile a quella fatta delle Facoltà di Medicina alcuni anni orsono, che sebbene allora dolorosa, oggi sta mostrando i suoi frutti benefici;
F) operare una distinzione di ruoli tra farmacie e parafarmacie, attribuendo alle prime la cura dei pazienti ammalati attraverso lo strumento della farmaco terapia riparatrice, mentre alle seconde può essere affidata la farmaco terapia performante rivolta alle cosiddette “persone sane” , cioè non sintomatologiche, ma che per stili di vita non idonei si avviano ad essere soggetti a rischio.
Professore, non possiamo tornare indietro, noi farmacisti delle parafarmacie. Se sono da sei anni che curiamo patologie, seppur non severe, ma con un ventaglio di rimedi che comunque ci permette di risolvere anche le fasi ”acute” patologiche di persone che, sane non sono, adesso non ci possiamo reinventare omeopati e naturopati per far piacere alla nomenclatura. Siamo farmacisti a tutti gli effetti, come tutti gli altri e lei lo sa molto bene. Per cui la naturale evoluzione delle nostre carriere deve andare avanti, verso un esercizio della professione piu’ libero: mai tornare indietro. Per il resto riconosco che finalmente si comincia a tirare fuori qualche verita’…
Esatto prof,ritorno anche dei sop in farmacia.le parafarmacie diventeranno dei centri salute,dove si andranno a sviluppare maggiormente le medicine alternative;ma è fondamentale il ritorno di tutti i farmaci in farmacia
MA FALLA FINITA!!! TUTTI I FARMACI IN FARMACI COSA?!?!? MA PIANTALA RIDICOLO! INDIETRO NN SI TORNA, FICCATELO IN TESTA!!
Se vi dicessi che le farmacie si devono aprire liberamente voi accettereste? Perche’ sprecare parole al vento?..secondo te, Luca, io mi faccio togliere SOP e OTC da te(ora poi che c’è grande possibilita’ che arrivi anche la ”C”)? Perche’ non cerchiamo di scrivere cose pregnanti alla vigilia del pronunciamento della corte europea? Anche in previsione di come probabilmente sara’ l’andamento delle elezioni? Basta anche un po’ di realismo, niente di speciale, e ragionare su come sara’ il vostro futuro di titolari, con la professione un po’ piu’ libera o la fascia C liberalizzata.
Sai a sentir sempre le stesse boiate che non hanno ne capo ne coda e alcuna speranza di realizzarsi, ci piglia la noia…
(oltre a far perdere tempo nel rispondere)
ci si ragiona da tempo, rosario, e l’avvento della c creerà una dimunizione del fatturato nn ssn, che si aggiunge ai ritardi croni della pa: infatti a febbraio 2013 ho ricevuto il saldo di una fattura x l’asl emessa a marzo 2012, quindi 11 mesi per il pagamento, mentre le ricette di gennaio 20123saranno pagate a marzo 2013 e non a febbraio 2013 come da convenzione; quindi no problem, si è entrati da molto tempo in quella che è la diminuzione di utili della farmacia media italiana, e si affronterà il problema come sempre.
la C è ormai fuori, io ne sono convinto: vi sarà uno spostamento di fatturato dalla farmacia alla fnc ed ai corner della gdo che secondo me aumenteranno come è logica che sia: chi si reca nella gdo trioverà un servizio capillare, in quanto potrà comprare la sua terapia cronica, bdz oppure pillola, oppure anitidolorifico in un unico luogo….quale migliore servizio di qs? x’ mi confermi che la nn concessione della c alla gdo è una minchiata, oppure 6 ancora convinto che sia una ragione valida lo spauracchio della “deriva commerciale”
della C alla gdo? dai, nn sta in piedi! o tutti o nessuno!
I ritardi nei pagamenti SSN sono una piaga da debellare e Bersani sta gia’ pensando a questo.
Ma i ritardi ci sono da sempre, solo di recente in qualche area dove prima c’erano oasi felici stanno provando anche loro questo dramma(forse dovuto alla crisi). Ma in altri posti d’Italia era quasi fisiologico il ritardo nei rimborsi e rientrava nella normalita’ assurda delle farmacie che comunque sono sopravvissute nel tempo. Chi non ce l’ha fatta a chiuso tanto tempo fa. La riduzione del valore delle ricette e soprattutto della facile prescrizione che era pratica abituale dei medici. Ma il vero calo di fatturato e’ la giungla a cui hanno portato certe farmacie/supermercato facendo terra bruciata su parafarmaco, sanitaria e farmaci senza obbligo di ricetta. Hanno distrutto il mercato che c’era su questo ricca voce di entrata per le farmacie. Milioni di introiti persi a fare il prezzo piu’ stracciato e ”spaccare” il mercato che fruttava non meno del 20% di ricavo e tutto per seguire una ed una sola idea di mercificazione a danno di tutta la filiera e dei colleghi/concorrenti titolari di farmacia.
Lo scopo di ricevere piu’ clienti che lasciano ricette SSN , ma che spendono poco. Quelle ricette che poi stanno sempre piu’ calando di valore, ma che per le farmacie/supermercato di alto giro sono ancora e da sempre il ”tessssooorooo” del farmacista commerciante. Quelle sono le vere entrate che avete perso…… rispetto a tutto questo la concorrenza che potrete subire sulla fascia ”C” sara’ davvero il minimo(soprattutto se la ”C” la lasciate gestire a farmacisti non titolari). Ma comunque sara’ concorrenza e questo non lo si puo’ negare. Il fatto e’ che non si puo’ imputare il danno alla mosca fastidiosa se al bue gli staccano un arto.
io vivo su un altro pianeta, rosario, nel senso che vivo in un comune medio piccolo in crisi da anni sul versante manifatturiero: qui da noi nessun collega fa terra bruciata sui settori che tu dici. il problema è che se tu lasci il prezzo libero devi accettare anche il rischio di una forte scontistica pp, ed è quello che accade nella gdo: 1+1, sotto costo, sconti molto forti: ma li ragionano sui numeri di alta rotazione del prodotto, nei comuni piccoli come il mio nella mia farmacia entra sempre lo stesso numero di persone e quindi l’aumento della
rotazione nn vi è; nelle realtà grandi la fascia c uscita potrà nn creare molti danni, in realtà piccole penso che il discorso è diverso…ma tu mi dirai che nei piccoli centri le para nn si aprono x’ nn convenienti: teoria, ma in pratica nn si puo’ sapere.
cmq come vedi NN tutti i titolari sono meri mercanti: il problema del giusto utile molti titolari se lo pongono, il problema che è una minoranza di “matematici alla buona” risopetto ad una maggioranza che nuota nella totale nn conoscenza; sarà una battaglia persa quella di cercare di smuovere le menti dei miei colleghi? forse, ma si deve continuare in qs direzione
Ma io lo so perfettamente che le farmacie non sono uguali. Ce lo so pure meglio degli altri…senno’ perche’ mi starei prodigando da anni per farvi aprire gli occhi.
E quel che e’ peggio e’ che spesso gli attacchi alle parafarmacie vengono proprio da voi delle farmacie medio-piccole che meglio dovreste comprendere il sistema in cui tutti ci troviamo…le parafarmacie sono un sintomo di uno stato di disagio professionale, e per voi nei piccoli centri che avete poco da temere, neanche una attivita’ concorrenziale.
Forse la professione si puo’ salvare solo iniziando da li.
Oppure, esimio Luca, potresti spiegarci qual’è la strategia politica o ordinistica/sindacale per riuscire a fare cio’ che velleitariamente ti auspichi…così giusto per non dire sempre stron…..te.
Caro collega dott. Novellino,
il tuo punto di vista può essere condivisibile solo se come premessa abbia la libertà professionale!Certo che si debba pensare ad un futuro diverso per la farmacia e per i diversi ruoli che un farmacista possa ricoprire,ma ripeto partendo dalla stessa linea di partenza tutti quanti.Solo in questo modo si potranno diversificare le varie aspirazioni ed ispirazioni professionali dei laureati in farmacia!
Libera Professione in Libero Stato…
vado ot, ma penso nn sia un dramma: ti avevo chiesto quale è l’utile minimo richiesto alle parafarmacie ma nn ho avuto risposta, oppure hai risposto ma me lo sono perso. grazie
fine ot
Prof novellino,è importante far partire finalmente la farmacia dei servizi:per fare cio,ritorno di innovativi e sop in farmacia,dare alle para compiti di prevenzione della salute.rosario,ma se i soldi per gli avvocati non ci sono,che parliamo a fare?per perdere tempo?
Per bulk,molte para sono in pre-fallimento,se non vince bersani chiudono definitivamente.stanno aspettando le elezioni..
@luca
io sono convinto che C sia fuori: se nn esce con le lenzuolate Bersani oppure Bersani + Monti a seconda dell’esito elettorale; la magistratura è in standby: aspetta l’esito anche lei, in quanto è da mo’ che hanno in mano i ricorsi del tar.
Io ho dei pallini sui conti, ma nn riesco ad avere l’utile medio richiesto alle para x essere congrui e coerenti, o meglio ho un valore ma vorrei delle conferme, in quanto se ti viene richiesto un utile minimo del 30% (ossia un ricarico dell’ 1,428) e fai uno sconto medio del 22% pp si dovrebbe comprare tutto con lo sconto netto del 45,38%: cosa impossibile….
(ps pensi che qs conti siano di padronanza dei ns colleghi titolari? è + facile che vinca lo scudetto il mio Toro che qs conti i ns colleghi li sappiano fare..)
dR gRASSO!!!! BASTAAAAAAAAAAA
Che ”autorevolezza” questo farmacista, in cio’ che dice e che fa:….prima si firma Giovanni, poi Luca , precedentemente GConta e poi lo chiameremo trottolino peloso…ha,ha,ha
Pensa te chi hanno di fronte i clienti/pazienti italiani…una vera risorsa nazionale.
bulk,il ricorso è praticamente saltato.le para non hanno trovato i soldi per gli avvocati.rimangono le elezioni,ma sono convinto che anche se dovesse vincere il pd,non avrebbe i numeri per governare.dunque caro rosario,incomincia a puntare su omeopatia,fitoterapia và.Come tra l’altro vi consiglia il prof. novellino.
Biondini falla finita!! i soldi ci sono e come!!! e quanto sei ignorante….il ricorso al punto ormai dove sta, cioè rimesso avanti alla corte, è diventato atto d’ufficio per cui non si deve presentare nessun avvocato avanti alla corte!!!! genio
faccia meno demagogia,non è altro che un cavallo di Troia di FederFofi,nella Lista Monti,sarebbe Meglio che vada a sostituire il posto vacante del Papa Tedesco.
I punti di programma indicati dal Prof.. sul “cosa fare” sono in linea di massima condivisibili anche se rimangono un po’ vaghi .
L’ ultimo punto però, quello relativo ad una futura distinzione di ruoli fra Farmacia e Parafarmacia , è decisamente e di parte (vedi FederFofi) ma anche fuori dal contesto reale .
Come già accennato nei commenti precedenti si trascura l’ aspetto fondamentale e cioè il futuro della professione, che dovrebbe invece essere all’ attenzione di tutti i farmacisti seri e d in primis di chi si candida a rappresentarli in parlamento.
La professione del farmacista non può che esplicarsi dove vengono fornite tutte le soluzioni farmacologiche e deve essere vista come servizio economico professionale rivolto alla persona sia essa sana (consigli e farmaci per terapia preventiva) che malata (consigli e farmaci prescritti dal medico per terapia riparatrice).
A meno che il Prof. non pensi ad un assurdo futuro del corso di laurea in farmacia con due distinti percorsi di studio, cosa che comunque fino ad oggi non è.
Infine suggerisco a chi si candida a nome della categoria di riflettere un po’ anche sui numeri relativi alla categoria dei farmacisti.
Mi riferisco in particolare al quadro offerto dal recentissimo concorsone, dove attualmente sui 22 bandi regionali previsti ne sono stati emessi alla data 14, di cui 11 già chiusi.
Bene, se si analizzano i dati statistici relativi agli i 11 bandi già chiusi si hanno le seguenti informazioni:
Sedi a concorso = 2.173 di cui almeno il 50 % di sedi nel deserto o non evase da tempo
Domande totali = 16.167 di cui 7.490 in associazione fra due o più farmacisti
Questi dati, anche considerando le doppie domande su 2 regioni, indicano che già oggi sono circa 20.000 (1/4 di tutta la categoria) i farmacisti che hanno fatto domanda per aprie una farmacia, senza considerare poi i futuri farmacisti che ogni anno si aggiungono a migliaia.
Se delle sedi a concorso, escludendo quelle nel deserto o non evase da tempo, ne verranno assegnate diciamo la metà, cioè 1.500 pari al 7% circa del totale partecipanti, cosa faranno in futuro le varie migliaia di farmacisti esclusi dal giro? Faranno tutti i dipendenti od i consulenti per terapie preventive in Parafarmacia ? O pensiamo di farli lavorare nelle navi, nei treni o nelle carceri come propose a suo tempo il presidente Leopardi ?
Cerchiamo invece di essere seri ed onesti ammettendo che il sistema farmacia a circuito chiuso è iniquo e squilibrato e va quanto prima superato aprendo alla libera professione sull’ esempio tedesco.
Altrimenti la condivisione di vendita dei farmaci di fascia C diventerà l’ unica soluzione equa, anche se andrà a favorire esercizi gestiti da catene o GDO , perchè, se non dalla politica, verrà con molta probabilità comunque imposta dal potere giudiziale (con buona pace di chi spera ma si illude che i soldi per gli avvocati non ci siano).
Io parlo di fatti concreti e rispondendo a bulk che non so nemmeno se sia un personaggio simpatico dei fumetti visto che ribadisco non si presenta con nome e cognome come facciamo io od il dott. Novellino…che abbiamo un volto,delle idee ed il coraggio di esporle giuste o sbagliate che siano!!!
Ovvio che sul tema della libera professione non condivido il pensiero del prof. Novellino.Io ho studiato per fare la professione del farmacista.Si istituiscano regole che diano accesso alla professione in modo dignitoso per tutti.Od altrimenti si istituisca un nuovo corso di laurea.Potrebbe chiamarsi “assistenza alla professione per gli eredi della stirpe dei farmacisti”.Il nome è importante e dona un certo pathos all’infruttifero corso di laurea…
Bisogna che i vari bulk,giovanni,luca e compagnia cantante capiscano che sinora gliele hanno diciamo fatte ereditare le farmacie.E proprio grazie alla gente come loro,sprezzante dei diritti degli altri e che pensa solo ai numeri congrui(sarà forse parente di un altro illustre collega di mia conoscenza che nei forum su fb si intende anche di filosofia..od almeno lui crede!!) che la nostra bella professione va a farsi benedire.Che numeri congrui vuoi che ci siano nella farmacia di Novi Ligure caro il mio bulk?prendiamo a riferimeto i numeri prima dopo o durante l’illecito???
Cerchiamo di esser seri una volta tanto.C’è gente come me che crede nella professione e vorrebbe mettersi al servizio degli altri ma tutto ciò gli viene impedito dai tuoi numeri congrui bulk!!!Che devono essere così congrui da farci rientrare anche i mostruosi buchi di bilancio della sanità…
Poi ho notato che segui solo ciò che ti interessa.Ho risposto alla tua domanda sui conti congrui..Evita di far perder tempo a chi ha da lavorare per sè e per gli altri!
Capisco che tu nei numeri congrui fai bilancino anche coi dipendenti che lavoreranno alle tue dipendenze,quindi non capirai certamente a cosa io mi riferisca…
io ho il max rispetto di te, accetto le critiche, e finisco qui la discussione in quanto io ho solo posto delle domande sulla sostenibilità degli sconti, null’altro
x finire un accenno ai dipendenti: faccio cosi’ il bilanciono che gli pago gli ecm fin dall’arrivo di essi, nn ho mai chiesto loro un turno festivo o domenicale, tutti i ponti li concedo, le ferie le concedo quando vogliono loro oltre le ferie della farmacia, ultimo dell’anno o vigilia di natale li concedo, quando il gg dopo sono via per lavoro faccio in modo di controllare la merce e ritirarla prima al fine di agevolare il loro lavoro (il dipendente è 1)
x quanto riguarda i prezzi ho argomentato su una riflessione del dr scioscia che afferma sempre che con l0uscita della c si avrà un risparmio e + capillarità
posso fare tutti gli sconti di qs mondo, ma se poi nn 6 congruo e coerente l’agenzia delle entrate ti chiede il x’ e se nn accetta la mia difesa devi saldare quanto da loro calcolato
nn mi riconoscono sul fatto di essere sprezzante dei diritti altrui; la fascia C esce, benissimo, no problem. per quanto riguarda l’anonimato nn vedo x’ nn possa essere tale, nn sono un troll, ma una persona vivente.
x quanto riguarda in numeri nn impedisco nulla, in quanto sono le istituzioni dello stato che mi fanno fare qs conti. a fine anno gli studi di settore li devi consegnare e se nn hai il ricarico di 1,37 le strade da intraprendere sono quelle di cui sopra. (o contenzioso o saldo)
se mi si dice che con la fsacia C fuori allora il risparmio è del 22% pp allora mi pongo il problema di quanto devo acquistare x essere congruo e coerente, tutto qui
x quanto riguarda pb nn sono io, io nn entro in fb da sempre
x quanto riguarda Novi cosa vuoi che ti dica? radiazione x i colleghi, sostenuto da sempre.
vogliamo il modello tedesco: abolimao il quorum, si apriranno + farmacie, molte di +, molte poi chiuderanno, di qs che chiuderanno molte saranno le nuove ma molte le vecchie, in quanto nn sostenibili: si autoregola il mercato
grazie cmq per la chiacchierata.
ps
sui numeri una riflessione: con essi ci dobbiamo convivere, ed indatti tutti i gg ci parlano del debito pubblico, peccato che anche qui dovremmo discutere sul fatto che sia una crisi da debito privato ma nessuno lo dice….
Ecco perchè ho deciso di Candidarmi?
per pararsi le chapet!
solo una riflessione sul mercato: se vogliamo il liberi tutti dobbiamo sapere che quelli che ho scritto sono i rischi della autoregolamentazione di esso, ma si deve tenere presente che se si vuole il mercato allora nn avrebbe senso una limitazione al grande capitale: è logico che il grande capitale schiaccerebbe la farmacia singola -è già successo con i negozi di paese o di cittadina- ma è la regola del mercato stesso (wall mart crea 3 posti di lavoro ma ne elimina 2 sul territorio se nn ricordo male.
adios
FNC SUBITO!!!