I fatti risalgono a più di dodici anni fa, ma sono ancora impressi nella memoria di tutti per lo scalpore che suscitarono e per il “sistema” cha portavano alla luce: stiamo parlando di quella che i giornali consegnarono alla storia come “Farmatruffa”, ovvero il presunto “pacco” da 20 milioni di euro al Servizio sanitario nazionale perpetrato ai danni della Regione Puglia (ma interessò anche altre Regioni) e che portò in tribunale 81 tra dirigenti di aziende farmaceutiche (nove quelle implicate), capi area, informatori medico-scientifici, medici e farmacisti con le imputazioni di associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso, riciclaggio e acquisto di beni di provenienza sospetta.
Nel processo di primo grado, 78 di essi – colpevoli secondo l’accusa di aver intascato, attraverso false ricette, i soldi dei rimborsi per farmaci anche ad alto costo che poi sarebbero finiti nella spazzatura – furono condannati a pene tra i sette anni e i sei mesi di reclusione, per un totale di 300 anni di carcere. La Regione Puglia, costituitasi parte civile nel procedimento, si vide riconoscere una provvisionale pari a 635 mila euro. Soldi certamente inferiori al danno subito e che, però, non incasserà mai: la Corte d’Appello di Bari, infatti, dopo aver dichiarato nel novembre scorso il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati nei confronti di 77 degli 81 imputati, ha anche revocato l’altro ieri tutte le condanne al pagamento delle provvisionali che erano state inflitte in primo grado.
Finisce così piuttosto male, con quella che le cronache locali hanno registrato come una “disfatta per la pubblica accusa” per la sostanziale impunità di quasi tutti gli imputati, una vicenda che (anche per il suo esito giudiziario) sarà comunque difficile dimenticare. Per completezza di informazione (ma anche per sgomberare il campo da future tentazioni di derubricare la vicenda, come è purtroppo costume nel nostro Paese, come il frutto di un pregiudiziale accanimento dei giudici) è il caso di ricordare che nel 2009 le nove case farmaceutiche coinvolte nel processo patteggiarono circa sette milioni di euro di risarcimento: almeno quelli si sono salvati dalla prescrizione.
Una risposta a “Farmatruffa in Puglia, dopo i reati prescritto anche il pagamento delle provvisionali”
Questo e’ il vero paese dei balocchi, qui Pinocchio e Lucignolo vivono da sempre felici e contenti senza mai trasformarsi in ciuchi.