La notizia dell’accusa a Novartis e Roche di aver costituito “cartello”, facendo sparire dal mercato il farmaco di Roche, più economico, per agevolare il farmaco della concorrente Novartis, ben più costoso, sta alimentando diverse polemiche ed ha oramai catturato l’interesse di tutta la stampa specializzata e non. Grazie al supposto accordo tra i due giganti del farmaco è entrato nel mercato dei farmaci oftalmici, Lucentis, e con questo ingresso avrebbe causato una perdita di 400 milioni di Euro l’anno al SSN. Dopo le dichiarazioni fatte dall’Antitrust in merito, che già abbiamo riportato in altri articoli, Novartis ha risposto confermando la loro piena collaborazione: “Novartis sta collaborando a pieno (con l’Autorità Garante, Ndr), nella quale ripone la massima fiducia, e ribadisce che il proprio operato e’ costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza”. Ma ricordiamo che l’Antitrust aveva notato uno strano atteggiamento da parte di Roche: infatti, seppure l’azienda farmaceutica possedesse tutte le autorizzazioni e gli studi clinici necessari allo sfruttamento commerciale di Avastin, ha lasciato che Lucentis, di Novartis, prendesse il proprio posto, senza lotta alcuna. Perché? L’Antitrust spiega i sospetti: “Il Sistema Sanitario nazionale avrebbe subito, secondo le denunce ricevute, un esborso, aggiuntivo di circa 400 milioni di euro l’anno. L’intesa garantirebbe a Novartis di ottenere il massimo vantaggio dalla vendita del Lucentis senza temere la concorrenza dell’Avastin poiché Roche, che dovrebbe avere interesse a commercializzarlo per usi oftalmici, non ha mai provveduto alla registrazione del farmaco. Ci sono anche forti legami di tipo societario e operativo intercorrenti tra i gruppi Roche e Novartis: Novartis ha infatti una partecipazione azionaria in Roche superiore al 30% mentre le attività di ricerca e sviluppo sono realizzate da Novartis insieme a Genentech, a sua volta controllata da Roche”. Su questo ultimo punto Novartis si difende: “L’azienda detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,4% del capitale totale di Roche, il che non permette alcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che e’ gestito, amministrato ed opera in maniera totalmente indipendente”. Innocenti o colpevoli? L’istruttoria avrà termine entro Dicembre 2013 e sembra che dovremo aspettare a lungo prima di farci un’idea più precisa su questo caso.