Roberto Cota, come un po’ tutti i leghisti, non è noto per avere un eloquio nebuloso, pieno di bizantinismi: è spesso molto “diretto”, a volte fin troppo. Cota, governatore della Regione Piemonte si è espresso in merito a Balduzzi e alla sua proposta di aprire un tavolo per affrontare l’emergenza della Sanità in Piemonte. Il governatore non ha indugiato: “Balduzzi è proprio senza ritegno e ci dà anche la dimensione della presa in giro che questo governo tecnico ha messo in atto. Non solo va in giro per ospedali a far campagna elettorale, ma lo fa in modo scorretto, peggio dei politici della Prima Repubblica. Una settimana fa la pagliacciata del tour in Croce Rossa, ieri l’ultima trovata di voler fare chiarezza sui conti della Sanità. I conti della Sanità dovrebbe conoscerli benissimo e sapere perfettamente quali importanti risultati sono stati raggiunti in Piemonte. Per favore parli di meno, mi verrebbe voglia di dire, lavori di più, anche se questo governo è in scadenza. Durante il suo mandato, a parte qualche discorso retorico, abbiamo visto soltanto una cosa: TAGLI, TAGLI, TAGLI!! Che ovviamente vengono chiamati in altro modo, cioè de-finanziamenti”. Il ministro Baluzzi aveva usato parole piuttosto tetre sui conti della sanità piemontese: “Nel caso del Piemonte, siamo in un’emergenza finanziaria che richiede decisioni pronte e tempestive, capaci sia di dare ossigeno immediato, sia di definire le forme della copertura del deficit storico emerso nel 2012 a carico del bilancio sanitario regionale. Per parte mia, promuoverò nei prossimi giorni il necessario confronto tra Regione e ministeri interessati. Non possiamo aspettare l’esito delle cosiddette verifiche tecniche di marzo 2013”. Se non si riesce nemmeno a mettersi d’accordo sui numeri, cosa ci possiamo attendere dal futuro? La sanità della Regione Piemonte è in rosso o no? Stiamo parlando di due istituzioni: un Ministro e un Governatore a cui rivolgiamo le nostre domande. Non si fa campagna elettorale con il terrore, né oscurando situazioni critiche: non dovrebbe giocare con la sanità. In Piemonte c’è una crisi o no?