In Lombardia, all’incontro con il settore farmaceutico, Laura Molteni candidata della Lega Nord, ha toccato corde molto profonde nel cuore di Farmindustria. Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi ha infatti commentato: “Non posso che apprezzare il riconoscimento del valore delle imprese del farmaco espresso dall’onorevole Laura Molteni, deputata della Lega Nord. La Lombardia rappresenta un’area strategica per l’industria farmaceutica e biotech in Italia. Con 31 mila addetti oltre 100 aziende, 33 centri di Ricerca e sviluppo e quasi 100 imprese delle biotecnologie per la Salute e’ tra le prime 3 grandi regioni farmaceutiche in Europa. Dichiarazioni come quella dell’Onorevole Molteni rappresentano quindi un importante segnale d’attenzione per un settore che e’ stato fatto oggetto di politiche fortemente penalizzanti”. Insomma Farmindustria è oramai convinta. Ma quali sono state le parole che Laura Molteni ha pronunciato e che hanno fatto così intenerire il cuore di Farmindustria? “Per evitare la delocalizzazione del sistema produttivo e la mobilità che da qui a due anni potrebbe investire migliaia di lavoratori del comparto farmaceutico, occorre prevedere in Lombardia una ‘no-tax area’ per almeno 3 anni per chi opera sul territorio e si impegna a non spostare la produzione al di fuori dai confini regionali. In Lombardia hanno sede oltre il 50% delle case farmaceutiche nazionali, messe in ginocchio da una pressione fiscale troppo elevata, aggravata dal succedersi dei decreti del governo Monti oltre a quello sulla spending review. A farne le spese sono le case farmaceutiche che hanno investito nel tempo ingenti risorse in ricerca e innovazione tecnologica, per portare sul mercato prodotti e marchi certificati, di qualità. Ma questo, a Monti, che importa? Ha fatto abbastanza danni in un anno di governo, nonostante la durissima ma solitaria opposizione della Lega”. Molteni ha saputo colpire sugli affetti più cari Farmindustria, è evidente. Infatti Scaccabarozzi ha aggiunto: “Il settore farmaceutico vuole produrre e crescere in Italia. Per questo ha bisogno di stabilità normativa e di tempi certi. Priorità che il nuovo Governo, se non vuole perdere un’industria di valore come quella farmaceutica, dovrà garantire”.