Farà discutere il servizio di recapito a domicilio lanciato in questi giorni dal Consorzio farmaceutico intercomunale (Cfi), la società campana che gestisce 19 farmacie pubbliche di cinque municipalità del salernitano e avellinese. Il servizio, gratuito per gli utenti così come per le amministrazioni, è riservato ad anziani e disabili in assistenza domiciliare: è infatti il personale delle due cooperative che accudiscono i pazienti (con visite a cadenza settimanale) a provvedere a ritiro e consegna, con tanto di ricetta quando serve.
Non solo: l’assistito che si avvale del servizio ottiene anche uno sconto del 10% sull’eventuale spesa sostenuta (ticket esclusi, ovviamente) che sale al 20% se invece di affidarsi agli operatori si reca nelle farmacie comunali del consorzio di persona oppure tramite un familiare. La differenza di sconto spiega la gratuità per utenti e comuni: se al recapito provvedono gli operatori, infatti, a intascarsi l’altro 10% è la cooperativa, che così riesce a coprire i costi a proprio carico.
Il servizio, come si diceva, è stato inaugurato da pochi giorni e verrà testato per un anno in via sperimentale. Al momento la platea cui è rivolto non supera i 300-400 assistiti ma già in questa fase l’obiettivo del Consorzio è quello di aumentare di 600mila euro circa il fatturato. Non è una dichiarazione di guerra alle farmacie private, perché il Cfi ha già rivolto loro l’invito a entrare nella “squadra”.
Però ci sono le perplessità di Federfarma sui meccanismi del servizio: il decreto “Salva-Italia” che giusto un anno fa aveva snellito la fascia C, infatti, autorizzava sconti sugli etici non rimborsati a patto che fossero praticati «a tutti gli acquirenti»; non è quello che fanno le comunali del Consorzio, perché le agevolazioni si rivolgono soltanto ai pazienti in assistenza domiciliare. Rischia insomma di ripetersi quanto accaduto qualche mese fa a Torino, dove l’Azienda farmacie municipali prima annunciò una campagna di sconti sulla fascia C ai soli residenti di alcuni quartieri popolari, e poi dovette ridimensionare al solo parafarmaco proprio a causa del decreto. (AS-Filodiretto)