Arresti domiciliari per i titolari di Innovative Pharma

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cella apertaL’inchiesta sul caso di Innovative Pharma prosegue con decisione, ed è proprio di questi giorni la concessione a Gianfranco Pistone e Moreno Cavazzoli degli arresti domiciliari. I due imprenditori e titolari di Innovative Pharma, che ricordiamo aveva sedi a Carcare e a Pisa, sono accusati di corruzione e comparaggio. Secondo l’accusa i due avevano impostato un sistema di benefit per i medici che si fossero dimostrati “generosi” nel prescrivere integratori alimentari prodotti dalla loro azienda. I due ottengono i domiciliari anche perché non si sono racchiusi nel silenzio, ma hanno deciso di collaborare con la giustizia. Entrambi, seppure in momenti diversi, hanno deciso di fornire la loro versione dei fatti e si sono presentati agli interrogatori ben disposti a chiarire la loro posizione. Un atteggiamento questo che deve aver avuto qualche buon influsso sul giudice per le indagini preliminare Fiorenza Giorgi che ha concesso loro l’attenuazione delle misure cautelari con gli arresti domiciliari. Uno dei due avvocati di Cavazzoli ha spiegato: “Dalle intercettazioni risultavano delle telefonate ambigue, ma credo che il mio assistito abbia motivato molte cose e abbia quindi chiarito quali erano le varie situazioni. A nostro giudizio la sua posizione ne esce alleggerita”. La tesi accusatoria non è certamente diventata meno forte: secondo gli inquirenti i due titolari avevano impostato un vero sistema per corrompere i medici. A detta del sostituto procuratore Daniela Pischetola che ha coordinato le indagini dei carabinieri dei Noe, Cavazzoli e Pistone avevano “promesso”, e in molti casi effettivamente dato, benefit ai vari medici coinvolti. Buoni benzina, denaro in contanti, assunzioni di familiari e persino appoggio elettorale, vero o millantato, ad un medico, che nega nel modo più assoluto il suo coinvolgimento, poi eletto consigliere comunale di maggioranza a Cairo. Un malloppo di intercettazioni da oltre settanta pagine è stato alla base dell’arresto. Pistone, nell’interrogatorio,  pare abbia confessato, almeno in parte, i reati che gli vengono contestati. L’indagine va avanti.

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