Andrea Mandelli, presidente della Fofi, eletto in Lombardia nelle liste Pdl, e Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della stessa Federazione, confermato in Puglia nello stesso partito, sono gli esponenti della professione che staccano il ticket per Palazzo Madama.
Cambia invece indirizzo Fabrizio Di Stefano, senatore Pdl uscente, eletto a Montecitorio in Abruzzo, dove raggiunge Rocco Crimi, riconfermato deputato nella circoscrizione elettorale Lazio 2 per il Pdl.
Questa la dichiarazione di Mandelli subito dopo le elezioni:
“Innanzitutto, ringrazio gli elettori e tra loro i molti colleghi che ci hanno espresso la loro preferenza per la lista in cui mi sono candidato”, afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti Italiani e neoeletto senatore nel collegio della Lombardia per il Pdl.
“Da parte mia – aggiunge – non posso che ribadire l’impegno con cui avevo accettato la candidatura: porterò nell’attività parlamentare le competenze e l’impegno di un professionista, il farmacista, che da sempre è vicino alle necessità della società e delle persone e che ne comprende i bisogni: quelli legati alla salute, ma non soltanto”.
Più in generale, Mandelli intende farsi “interprete della voce dei professionisti, che rappresentano davvero la spina dorsale del nostro Paese. E’ un momento – conclude il presidente della Fofi – in cui occorrono concretezza, ma anche capacità di visione e mi impegnerò per essere sempre all’altezza della situazione e delle aspettative dei cittadini”.
Ed ora i cari Mandelli e Lettieri è giusto che si dimettano dalla loro carica nell’ordine in quanto non rappresentano più tutti i farmacisti ( forse neanche prima) ma solo i farmacisti elettori del PDL.
quelli del PDl in genere delle buone regole, tipo dimettersi in questo caso, se ne fregano, perchè fanno come il loro capo che vince proprio perchè ha questo atteggiamento, non rispetta niente e nessuno, cosa che piace tanto a metà d questo strano popolo che sono gli italiani, quindi poichè si sono fatti eleggere per fare i cavoli loro sono certa che non si dimetteranno, ma tanto…..per noi è tutto come prima… quando mai hanno fatto il presidente e il vice di Tutti i farmacisti… noi ci siamo abituati.
Ho votato M5stelle, che ha in programma l’abolizione degli ordini professionali. Almeno al Mandelli rimarrebbe una carica, quella che piu’ adatta a lui.
Ma cosa li mettete a fare? Crimi ha fatto l’università con mio marito ma colleghi che hanno cercato di parlare con lui a Roma non ci sono mai riusciti. Ne ha già abbastanza di pensare ai fatti suoi che sono molti….Se volessero essere utili ai colleghi fornirebbero i numeri dei numerosi cellulari che paghiamo noi, almeno farebbero qualcosa di utile alla collettività e non unicamente alle loro tasche. Auguri a tutti
l’impegno sarà solo a favore dei titolari di farmacie urbane.adesso la prima cosa che faranno sarà ostacolare i concorsi,farli almeno slittare.Io ho votato m5s speriamo che almeno loro abbiano la forza di mettere fine a questo sistema ignobile,e che diano la possibilità a tutti i farmacisti di potersi realizzare.A mag Bersani ha la mggioranza e con l’appoggio dei parlamentari delm5s si possa fare qualcosa di buono,speriamo
Adesso penseranno a blindare ancora di più l’ingresso alla libera professione di farmacista. Il loro padrone B. li ha messi apposta per i voti che questi portavano dai farmacisti titolari e non per le loro capacità politiche. DIMETTETEVI dalla FOFI (che dovrebbe rappresentare tutti i farmacisti e non solo i titolari)
GENTE INUTILE. Sono una farmacista abilitata dal 2010 e ancora non ho trovato uno straccio di farmacia che mi assumesse. Nessuno se la sente di “investire” su di me. Tutto merito del PDL e dell’inesistente opposizione del PD. Anche io HO VOTATO MOVIMENTO 5 STELLE, ma non per protesta… ma perchè ci credo e perchè è giusto!
Se volevate una rivoluzione non dovevate votare Grillo! Per me: ne con Berlusconi ne con Grillo, si torni a votare! Fuori dal parlamento gli arruffapopolo e inciuciatori. Se Grillo si accorda e’ un mentecatto come gli altri.
Bersani a casa