Elezioni 2013 – Il fantasma dell’ingovernabilità e lo Tsunami Grillo

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Beppe-Grillo-a-NapoliSe governare l’Italia si è rivelata spesso impresa difficile, farlo con i numeri usciti fuori dalle urne dopo le consultazioni di domenica e di ieri rischia di essere del tutto impossibile. I dati del Viminale, diffusi alle quattro del mattino con la ripartizione ufficiosa dei seggi vedono infatti una situazione assolutamente bloccata: al Senato, la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd raccoglie il 31,63% dei voti, conquistando 113 seggi (105 il partito di Bersani, sette Sel e uno la lista Crocetta in Sicilia). Il centrodestra porta a casa il 30,72% dei consensi, che (per effetto della vigente legge elettorale e dei premi di maggioranza calcolati su base regionale) gli consente di aggiudicarsi 116 seggi (98 il Pdl, 17 la Lega e uno Grande Sud).

La sorpresa (almeno in termini numerici) è data dal 23,79% dei voti che hanno premiato il Movimento 5 Stelle: il partito di Beppe Grillo (nella foto) conquista 54 seggi a Palazzo Madama e, per numero di voti, è il secondo partito dell’Assemblea, dopo il Pd e prima del Pdl.
Deludente il risultato della Lista Monti: accreditato dai sondaggi di un risultato elettorale intorno al 15%,  il premier uscente ha raccolto invece soltanto  il 9,13% dei voti, sufficienti in ogni caso a superare lo sbarramento e garantire l’assegnazione di 18 seggi.
Alla Camera, la coalizione di centrosinistra raggiunge il 29,54% dei voti, superando di un’incollatura la coalizione di centrodestra (29,18%) e garantendosi grazie al premio di maggioranza 340 seggi (292 Pd, 37 Sel, sei Centro democratico e cinque SVP). Sono invece 124 i seggi per la coalizione guidata da Silvio Berlusconi, dei quali 97 vanno al Pdl, 18 alla Lega e nove alla lista Fratelli d’Italia.
Fa il pieno di voti anche a Montecitorio Beppe Grillo, che si aggiudica il 25,55% dei voti diventando il primo partito alla Camera (seguito dal Pd con il 25,41% e dal Pdl, più staccato con il 21,56% dei voti). Un risultato che porta il Movimento 5 Stelle ad aggiudicarsi  un totale di 108 seggi.
La coalizione centrista di sostegno a Monti porta a casa il 10,56% dei voti e 45 seggi in totale (37 per la lista civica, otto per l’Unione di centro di Casini: resta fuori dunque il Fli di Gianfranco Fini).
Lontani dal quorum sia Rivoluzione civile di Ingroia (2,24%) sia Fare per fermare il declino di Oscar Giannino (1,1%), che dunque non entrano in Parlamento.
Questo il riepilogo:

CAMERA
1) Centro sinistra: 29,54% dei voti, 340 seggi (292 Pd, 37 Sel, 6 Cd, 5 Svp)
2) Centro destra: 29,18% dei voti, 124 seggi (97 Pdl, 18 Lega Nord, 9 Fratelli d’Italia)
3) Movimento 5 Stelle: 25,55% dei voti, 108 seggi
4 Coalizione Monti: 9,13% dei voti, 45 seggi (37 Lista Monti, 8 Udc)

SENATO
1) Centro sinistra: 31,63% dei voti, 113 seggi (105 Pd, 7 Sel, 1 Crocetta)
2) Centro destra: 30,72 % dei voti, 116 seggi (98 Pdl, 17 Lega Nord, 1 Grande Sud).
3) Movimento 5 Stelle: 23,79% dei voti, 54 seggi
4) Coalizione Monti: 9,13% dei voti, 18 seggi

I dati fotografano il verificarsi dell’eventualità forse più temuta alla vigilia, quella cioè di un esito tale da non consentire la formazione di una solida maggioranza di governo. È appunto quel che è successo e che peraltro non pochi osservatori avevano paventato alla luce della mancata approvazione di una nuova legge elettorale sostitutiva del vigente “Porcellum”). Alla maggioranza assoluta conquistata  – per un’incollatura e grazie al premio – dalla coalizione di centrosinistra  alla Camera, non corrisponde infatti analoga situazione al Senato, dove la situazione è letteralmente bloccata e  appare davvero problematica una qualche forma di alleanza tra i quattro schieramenti politici  che si sono divisi i seggi e che durante la campagna elettorale, più che marcare differenze, hanno scavato tra loro fossati insormontabili.
Lo sfondamento di Grillo, il risultato inferiore alle attese del centrosinistra, la grande rimonta di Berlusconi e l’esito deludente della coalizione Monti ci consegnano dunque un Parlamento ingovernabile, al punto da aver già fatto formulare a molti la previsione di un ritorno a breve scadenza al voto. Tra le prime ipotesi a caldo avanzate a scrutinio ancora in corso, una di quelle che è sembrata trovare più credito (insieme a quella di una molto problematica grosse koalition per continuare a gestire l’emergenza, questa volta però con ministri di nomina politica e non tecnica) è la formazione di un governo transitorio, anche di minoranza,  sostenuto per il tempo necessario svolgere un programma di pochi e urgenti punti, primo tra tutti la riforma della legge elettorale.
Ma si tratta di soluzioni tutte da verificare, anche e soprattutto alla luce dell’atteggiamento che manterrà il vero vincitore di queste elezioni, ovvero il Movimento 5 stelle di Grillo: difficile infatti pensare che i suoi parlamentari possano accettare di far parte di una grande coalizione con quei partiti (“zombi che camminano”, in una delle colorite espressioni di Grillo) che si vogliono da sempre mandare a casa. Senza contare che, schierandosi all’opposizione di una ipotetica grosse koalition tra Bersani, Berlusconi e Monti, Grillo e i suoi finirebbero per incassare senza colpo ferire un sostanzioso vantaggio nel caso probabile di una nuova consultazione elettorale.
Ogni considerazione e congettura, a ogni buon conto, appare ancora prematura: soltanto i prossimi giorni ci diranno verso quali direzioni evolverà una situazione che – su questo concorda la generalità dei commenti – era in ogni caso la peggiore che potesse capitare in un momento di grave crisi come l’attuale.

Via IlMattinale

2 COMMENTS

  1. Io l’avevo detto che alle promesse di Berlusconi parecchi avrebbero creduto, anche se non abbastanza per farlo vincere.
    Però abbastanza per fregare Bersani.

  2. Perche’ tu pensi in piccolo…e come gestirai nella tua farmacia la crisi ancor piu’ nera e l’ingovernabilita’ conseguente( a tuo dire) all’aver……”fregato Bersani”? Pensi che adesso il valore delle ricette aumentera’, la gente avra’ piu’ soldi in tasca da poter spendere nella farmacia, il sistema sanitario si risollevera’ e ti saranno pagati gli arretrati, la tua pensione finalmente sara’ sicura ed i tuoi figli avranno senz’altro un futuro migliore? Povera Italia…anzi poveri italiani.

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