18 sono i mesi passati prima che venisse presa la decisione di adottare i nuovi farmaci “rivoluzionari” per quanto riguarda la cura dell’Epatite C. Ora, dopo che questi farmaci salvavita sono stati autorizzati, sono passati altri due mesi e i cittadini continuano ad avere grosse difficoltà a fornirsi di questi farmaci. Ha fatto un’analisi in merito Ivan Gardini, Presidente di Epac Onlus: “Si stanno formando delle vere e proprie liste di attesa con centinaia di pazienti che stanno aspettando di essere curati con i nuovi farmaci. Molti di questi pazienti hanno uno stadio avanzato della malattia, la cirrosi, e sono al limite della eleggibilità a queste nuove cure: di fatto non possono aspettare e col trascorrere del tempo si allontana la loro unica possibilità di bloccare l’evoluzione della patologia. Nel concreto, se non curati, sono condannati alle inenarrabili sofferenze dello scompenso epatico, al decesso o al trapianto di fegato per i più fortunati”. Una situazione terrificante che ha spiegato anche Tonino Aceti, Responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva: “Praticamente lo Stato centrale ha deciso sulla carta di garantire e sostenere le cure ai cittadini affetti da Epatite C, ma nella realtà, a causa di resistenze anche per motivi di budget o inefficienze delle macchine burocratiche di alcune Regioni, si sta ostacolando e rallentando fortemente l’accesso, con gravi conseguenze sullo stato di salute dei cittadini”