E’ stata impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale la legge adottata a novembre dalla Liguria per regolare orari e turni delle farmacie dopo le liberalizzazioni del decreto “Cresci-Italia”. La decisione risale al Consiglio dei ministri del 21 dicembre scorso ma i dettagli sono stati diffusi soltanto nei giorni scorsi.
A spingere al ricorso davanti alla Consulta sarebbe la disposizione sul servizio notturno: la legge ligure, infatti, obbliga le farmacie che vogliono prolungare l’apertura oltre le 21 a mantenere il turno fino alle 8 del giorno successivo. Secondo il Governo, tale passaggio contrasterebbe con l’articolo 11, comma 8, del “Cresci-Italia”, il cui scopo è quello di «assicurare la liberalizzazione degli orari di apertura delle farmacie consentendo una maggiore concorrenza tra le stesse». La norma regionale, infatti, «lede la libertà di decidere autonomamente l’orario di apertura» e «viola la competenza esclusiva dello Sato in materia di tutela della concorrenza».
Come si ricorderà la legge ligure stabilisce un orario settimanale non inferiore alle 40 ore per le farmacie urbane e 36 ore per le rurali, da suddividere su almeno 5 giorni in modo da garantire le fasce minime 9-12 e 16-19. Per quanto concerne le ferie, invece, si dispone soltanto un minimo annuale di giorni di apertura pari a 230 per le urbane e 210 per le rurali.
Sull’impugnazione Federfarma provvederà a inviare a breve una circolare. (AS-Filodiretto)