Vercelli, Novara, Biella e il triangolo Verbania-Cusio-Ossola. Sono quattro le province piemontesi dove le farmacie sono sul piede di guerra dopo la lettera della Federazione nord-est (che riunisce le Asl di questa parte della regione) in cui si comunica la dilazione a 60 giorni dei pagamenti mensili. Calendario alla mano significherebbe saldare le competenze di gennaio – circa 5,5 milioni di euro – a fine marzo ma per i titolari l’ipotesi non è neanche da prendere in considerazione. «I produttori fanno pagare i grossisti a sette giorni e noi paghiamo i distributori a trenta» ricorda Franco Fanchiotti, presidente di Federfarma Novara «le condizioni poste dalle Asl sono impraticabili». Nessuna dilazione quindi, tanto che le farmacie hanno già in tasca i decreti ingiuntivi e le richieste di messa in mora da spedire alle aziende sanitarie. Partiranno nelle prossime ore, giusto il tempo di verificare se ci sono gli spazi per una ricomposizione. «Speriamo in un’offerta di trattativa dall’Asl» ammette Fanchiotti «o magari in un intervento del prefetto, come accaduto ad Alessandria».
Difficile invece che a tirare un salvagente sia la Regione: sul tema pagamenti la settimana scorsa c’era stato un incontro tra l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, e i vertici di Federfarma Piemonte; le parti si erano lasciate con l’impegno di rivedersi nel giro di due o tre giorni, ma da Monferino non ci sono più stati aggiornamenti. (AS-Filodiretto)