Regione Campania: “I farmaci bio-similari rappresentano un’opportunità”

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genericiiiiLa decisione di Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, di pubblicare il decreto numero 27/2013 in cui è possibile leggere “(Il farmaco biosimilare, ndr), rappresenta un’opportunità di impiego razionale delle risorse, nelle indicazioni autorizzate, a ragione della loro maggiore convenienza economica rispetto ai farmaci originatori”, ha certamente toccato il cuore di AssoGenerici. Francesco Colantuoni, vice presidente di AssoGenerici ha infatti dichiarato in merito: “Dobbiamo valutare molto positivamente alcuni segnali del cambiamento dell’immagine dei farmaci biosimilari sia tra i decisori politici sia tra gli opinion leader. Il fatto che una Regione importante come la Campania decida di incentivare il ricorso ai biosimilari, oltre che ai generici, va senz’altro in questa direzione, così come il fatto che il Tg1 in prima serata parli del valore terapeutico e sociale di questi medicinali che, è bene ricordarlo, sono frutto di una ricerca tecnologica pari quella dei farmaci biotech originali”. Nel decreto campano è presente anche una parte in cui si eliminano alcuni sospetti che accompagnano i biosimilari, ed anzi si sostiene che i dati presenti nella rete nazionale di farmacovigilanza dimostrino chiaramente come non esista nessuna maggiore incidenza di segnalazioni di reazioni avverse rispetto agli originatori, ne esisterebbero evidenze di inefficacia terapeutica. Secondo molti sostenitori dei biosimilari dietro le accuse a questi ci sarebbe solo la strenua difesa a oltranza dei brevetti. Dolci melodie per le orecchie del presidente di AssoGenerici, Hausermann, che ha dichiarato: “Difendere e tutelare il frutto della ricerca e l’innovazione è fondamentale per il progresso delle conoscenze. Tuttavia, e lo provano anche le recenti vicende indiane, occorre che proprio per questo si tracci una definizione chiara dell’innovatività di un farmaco e che si temperi la difesa della proprietà intellettuale con le necessità di curare al meglio quanti più pazienti possibile salvaguardando la stabilità economica dei servizi sanitari”.

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