RU 486, cresce il consumo in Italia

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ru-486Sono trascorsi tre anni da quando la pillola abortiva RU486 ha iniziato ad essere usata anche nel nostro Paese. E nonostante le molte polemiche che l’hanno accompagnata fin dal suo ingresso nel mercato italiano, e le tante difficolta’ di ordine logistico e burocratico, il suo consumo e’ cresciuto. Si e’ passati infatti dalle 6066 scatole vendute nel primo anno (aprile 2010-marzo 2011) alle 9.703 del 2012.  Per la precisione, secondo i dati forniti da Nordic Pharma, l’azienda distributrice del farmaco in Italia, nel 2011 le scatole vendute sono state 7.397, salite a 9.703 nel 2012, mentre sono gia’ 3.243 nei primi tre mesi del 2013.

Rispetto all’inizio, tutte le regioni la usano, anche se alcune pochissimo, mentre altre vi ricorrono in modo piu’ consistente.   In particolare, le prime tre regioni nel 2012 sono state il Piemonte, con 2.342 scatole, seguito da Puglia (1.486) e Toscana (1.044), e piu’ dietro da Liguria (890), Lazio (847) ed Emilia Romagna (645, dove ogni scatola viene usata per tre procedure abortive, diversamente dalle altre regioni dove ogni scatola serve per una procedura). Dove invece la pillola abortiva non ha quasi attecchito e’ il Friuli Venezia Giulia, che nel 2011 ne ha acquistate 5, nel 2012 zero, e nel 2013 finora 5, e le Marche (0 nel 2011, 10 nel 2012, 0 nel 2013). A parte il Molise (sceso da 60 scatole nel 2011 a 30 nel 2012) e il Friuli, finora in tutte le regioni l’acquisto della RU486 e’ cresciuto nel tempo. A incidere sull’affermazione dell’uso della pillola abortiva, hanno lamentato fin dall’inizio medici e azienda, ci sono stati fattori come la richiesta di ospedalizzazione e predisposizione di posti letto dedicati.

 

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