Studi recenti hanno evidenziato i danni del paracetamolo contenuto nella Tachipirina. Sara vero?
Secondo un recente studio, anche la Tachipirina può rientrare nella lista di farmaci da assumere con parsimonia, se non addirittura da evitare: una pubblicazione del 2010 da parte del New Zeland Ashsma and Allergy color Study Group a cura del Dott. Wickens e Colleghisulla rivista Clinical & Experimental Allergyspiega che il paracetamolo,principio attivo del medicinale in questione, è un potente farmaco ossidante e proprio per questo consuma le scorte del nostro più potente antiossidante che è il glutatione.
Che il paracetamolo fosse tossico era già noto da tempo; ma che anche la Tachipirina, un farmaco assunto da sempre con superficialità (soprattutto dai bambini) fosse dannoso per l’organismo è una scoperta nuova. Pare che l’effetto ossidante del paracetamolo all’interno della Tachipirina sia particolarmente nocivo, in quanto può agire contrastando i radicali liberi e quindi predisponendo a malattie degenerative e forse addirittura al cancro. E’ stato inoltre detto che l’assunzione di paracetamolo può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie, secondo quanto emerso da uno studio della Otago University di Wellington pubblicato sulla rivistaClinical and Experimental Allergy.
Questa la dichiarazione del Dott. Roberto Grava, noto per l’approccio medico non convenzionale, tratta da un suo articolo che denuncia i danni della Tachipirina : “Se l’Industria Farmaceutica guadagna sempre di più è anche a causa della nostra ignoranza. Le conoscenze le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari. Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase: La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli: non possiamo metterla nelle mani dell’Industria Farmaceutica o degli attuali Enti Governativi … molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”.
Pare che l’effetto ossidante del paracetamolo all’interno della Tachipirina sia particolarmente nocivo, in quanto può agire contrastando i radicali liberi e quindi predisponendo a malattie degenerative e forse addirittura al cancro.
A me pare che questa frase sia un concentrato di inesattezze.
Condivido!….al massimo l’effetto ossidante può FAVORIRE i radicali liberi.
Concordo…..anche notevole :” Che il paracetamolo fosse tossico era già noto da tempo; ma che anche la Tachipirina, un farmaco assunto da sempre con superficialità (soprattutto dai bambini) fosse dannoso per l’organismo è una scoperta nuova.”…già come nuova cosa risulta la differenza qui riportata….ma l’articolo è una traduzione o un copia-incolla non verificato?
infatti…forse non sapevano che la Tachipirina fosse Paracetamolo?? 🙂
Pippo pluto e Paperino avrebbero scritto uno studio più credibile: punto 1 : relazione asma paracetamolo. Si sarebbe arrivati a questa equazione da una INDAGINE TELEFONICA in cui si è chiesto a mamme di bambini asmatici quale fosse stato il farmaco più usato nei primi anni di vita del bambino ( indovinate la risposta? E questo basta a creare una correlazione Scientifica?)
Punto 2: come molti farmaci il paracetamolo e’ metabolizzato a livello epatico da molte vie e una e’ quella del glutatione che tra l’altro nei bambini non e’ sviluppata. Per questo bisogna rispettare gli intervalli di tempo tra una somministrazione e l’altra, per dare il tempo al fegato di recuperare le scorte del glutatione. Cosa c’è di così sconvolgente???
C’è anche da aggiungere che i bambini hanno riserve di glutatione superiori all’adulto quindi sono comunque tutelati
Articolo interessante
Grazie mille
Grazie mille
Il paracetamolo è un farmaco analgesico e antipiretico efficace, sicuro e molto ben tollerato, utilizzato con successo da decenni in tutti i Paesi del mondo, in adulti e bambini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo raccomanda come farmaco antipiretico e analgesico di scelta in età pediatrica.
Come tutti i farmaci, deve essere asssunto in modo corretto, rispettando i dosaggi consigliati dal medico e
riportati sul foglietto illustrativo.
Per quanto riguarda la questione paracetamolo-glutatione, è importante sapere che, a dosaggio terapeutico, il paracetamolo non è in grado di portare a una diminuzione sostanziale di glutatione e a un conseguente aumento della vulnerabilità ai danni associati ai radicali liberi, come confermato dalla
letteratura scientifica.
In merito alla possibile correlazione tra somministrazione ripetuta di paracetamolo nei primi anni di vita e aumento del rischio di sviluppare asma, nel 2011 la commissione di farmacovigilanza dell’Agenzia Europea dei Medicinali (European Medicines Agency=EMA http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Report/2011/02/WC500102322.pdf)
ha valutato i lavori pubblicati nei 10 anni precedenti ed ha dichiarato che non esistono evidenze scientifiche a supporto della relazione tra paracetamolo e asma nei bambini dopo l’esposizione prenatale e neonatale.
L’EMA, nello stesso documento, conclude che l’assunzione del paracetamolo durante la gravidanza e l’età pediatrica deve essere considerata sicura; in ogni caso il paracetamolo, come tutti gli altri farmaci, deve essere utilizzato nei casi strettamente necessari.
A conferma di ciò, una recentissima review (Heinze Petersen 2013 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23292157)
ha evidenziato come in letteratura esistano numerosi lavori scientifici che analizzano il rapporto paracetamolo – asma; e ha concluso che allo stato attuale non sono stati pubblicati studi che inequivocabilmente dimostrino il coinvolgimento del paracetamolo nello sviluppo dell’asma o di un aumentato rischio che questa possa manifestarsi.
Negli studi esaminati esistono infatti fattori confondenti, ad esempio:
– la maggiore frequenza con cui soggetti asmatici vanno incontro ad infezioni dell’apparato respiratorio che richiedono un trattamento con antibiotici e paracetamolo (bronchiti asmatiche); è noto inoltre che le infezioni respiratorie da sole possono determinare un aumento della prevalenza dell’asma nella popolazione; di conseguenza, soggetti delicati come gli asmatici tendono ad assumere più spesso paracetamolo rispetto alle altre persone, e ciò inficia le valutazioni statistiche. È importante dunque non confondere la causa con l’effetto, attribuendo al paracetamolo lo sviluppo di patologie respiratorie che in realtà, essendo già presenti, sono la causa del maggiore utilizzo di questo farmaco
– molti studi non prevedono l’uso di gruppi di controllo e/o non tengono conto delle dosi a cui viene assunto il paracetamolo.
Dott. Gianni Messi, pass president Società Italiana Medicina di Emergenza ed Urgenza Pediatrica, Consulente di NienteMale, iniziativa di sensibilizzazione sul dolore (www.nientemale.it)
Dott. Michael Vidoni, medico chirurgo, Consulente di NienteMale, iniziativa di sensibilizzazione sul dolore (www.nientemale.it).
Il paracetamolo è un farmaco analgesico e antipiretico efficace, sicuro e molto ben tollerato, utilizzato con successo da decenni in tutti i Paesi del mondo, in adulti e bambini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo raccomanda come farmaco antipiretico e analgesico di scelta in età pediatrica.
Come tutti i farmaci, deve essere asssunto in modo corretto, rispettando i dosaggi consigliati dal medico e
riportati sul foglietto illustrativo.
Per quanto riguarda la questione paracetamolo-glutatione, è importante sapere che, a dosaggio terapeutico, il paracetamolo non è in grado di portare a una diminuzione sostanziale di glutatione e a un conseguente aumento della vulnerabilità ai danni associati ai radicali liberi, come confermato dalla
letteratura scientifica.
In merito alla possibile correlazione tra somministrazione ripetuta di paracetamolo nei primi anni di vita e aumento del rischio di sviluppare asma, nel 2011 la commissione di farmacovigilanza dell’Agenzia Europea dei Medicinali (European Medicines Agency=EMA http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Report/2011/02/WC500102322.pdf)
ha valutato i lavori pubblicati nei 10 anni precedenti ed ha dichiarato che non esistono evidenze scientifiche a supporto della relazione tra paracetamolo e asma nei bambini dopo l’esposizione prenatale e neonatale.
L’EMA, nello stesso documento, conclude che l’assunzione del paracetamolo durante la gravidanza e l’età pediatrica deve essere considerata sicura; in ogni caso il paracetamolo, come tutti gli altri farmaci, deve essere utilizzato nei casi strettamente necessari.
A conferma di ciò, una recentissima review (Heinze Petersen 2013 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23292157)
ha evidenziato come in letteratura esistano numerosi lavori scientifici che analizzano il rapporto paracetamolo – asma; e ha concluso che allo stato attuale non sono stati pubblicati studi che inequivocabilmente dimostrino il coinvolgimento del paracetamolo nello sviluppo dell’asma o di un aumentato rischio che questa possa manifestarsi.
Negli studi esaminati esistono infatti fattori confondenti, ad esempio:
– la maggiore frequenza con cui soggetti asmatici vanno incontro ad infezioni dell’apparato respiratorio che richiedono un trattamento con antibiotici e paracetamolo (bronchiti asmatiche); è noto inoltre che le infezioni respiratorie da sole possono determinare un aumento della prevalenza dell’asma nella popolazione; di conseguenza, soggetti delicati come gli asmatici tendono ad assumere più spesso paracetamolo rispetto alle altre persone, e ciò inficia le valutazioni statistiche. È importante dunque non confondere la causa con l’effetto, attribuendo al paracetamolo lo sviluppo di patologie respiratorie che in realtà, essendo già presenti, sono la causa del maggiore utilizzo di questo farmaco
– molti studi non prevedono l’uso di gruppi di controllo e/o non tengono conto delle dosi a cui viene assunto il paracetamolo.
Dott. Gianni Messi, pass president Società Italiana Medicina di Emergenza ed Urgenza Pediatrica, Consulente di NienteMale, iniziativa di sensibilizzazione sul dolore (www.nientemale.it)
Dott. Michael Vidoni, medico chirurgo, Consulente di NienteMale, iniziativa di sensibilizzazione sul dolore (www.nientemale.it).