è domenica e sono di turno in farmacia. Ore lente, investite nel sistemare contabilità e grane burocratiche, di fare il farmacista poco e niente se ne parla.
Da quando il libero mercato ha aperto orari e turni, qui a Roma alcune grandi farmacie hanno adottato il servizio H24, festivi compresi.
Logica conseguenza è stata la sospensione del turno volontario giornaliero e notturno da parte di numerosi colleghi viciniori.
Una farmacia di grandi dimensioni, sempre aperta e che promuove sconti e offerte con la disinvolta aggressività di una Coop, diventa un polo di attrazione in grado di sviare la clientela abituale, cosicché la strada che conduce ad essa diventa per il paziente automatica e familiare come quella che riconduce l’asinello a casa.
Morale: viene meno la convenienza a stare aperti durante il turno o la notte, quindi minor presenza di farmacie aperte, venendo meno al servizio capillare offerto alla comunità, vero fiore all’occhiello del sistema distributivo del farmaco in Italia.
Il paradosso delle castronerie inventate dai liberisti alla amatriciana che ci governano è nell’insistere ad esaltare i vantaggi del libero mercato per i cittadini, senza fare il doveroso distinguo, preteso dal buonsenso, tra bancarelle del pesce e salute pubblica.
Venissero lor signori a spiegare di persona all’anziano perché la farmacia sotto casa ha rinunciato ai servizi di turno volontario diurno e notturno, costringendolo a prendere l’autobus per arrivare alla super-mega-ultra-farmacia-sempre-aperta, ma lontana due chilometri, accidenti a lei!
Per non parlare dei posti di lavoro perduti dai colleghi non più necessari a coprire l’orario e non recuperati dalla super-mega ecc. di cui prima, strutturata ovviamente in self-service, stile supermercato.
Questo in omaggio al libero mercato, a quella concorrenza che dovrebbe rimettere in moto l’economia. Certo, se non la massacra prima. O addirittura in omaggio, come da qualche parte di questo stesso giornale devo aver letto, alla professionalità del farmacista, esaltata dal regime di libera concorrenza.
Invito questi Soloni a farsi un giretto presso le parafarmacie di una nota catena, che non nomino per non regalarle pubblicità gratuita e rendersi conto delle condizioni professionali dei colleghi operanti in queste strutture.
Per i pigri o i furbescamente disinformati traccio una stringata descrizione: apertura ovviamente H24, di media 300 mq di superficie espositiva, un terzo della quale dedicata al prodotto “fresco”, a dire broccoletti, yogurt, pesce, pane.
Un altro terzo al prodotto “non fresco”, cioè biscotti, scatolame, prodotti per l’igiene personale e non, l’ultima parte agli integratori e ai farmaci Otc.
Alla fine del classico percorso obbligato, le casse presidiate da un paio di farmacisti, con alle spalle i Sop.
Immaginate da soli la scena del collega costretto dalle splendide leggi del Mercato a imbustare la spesa, fare il conto e incassare i soldi della spesa. A volte, frettolosamente, aggiungere nella busta un Sop preso alle sue spalle.
Immaginate da soli la perdita di credibilità professionale, di valore di un camice bianco sfumato in quello del cassiere, di quanta difficoltà possa trovare il collega nel dispensare consigli e consulenze mentre alla cassa la fila di cliente preme, preoccupata dal gelato che intanto si scioglie.
Caro direttore, il discorso è di spessore pari all’amarezza di un innamorato della professione, vista svendere sotto gli occhi indifferenti dei nostri rappresentanti, per un piatto di lenticchie.
O peggio, per una confezione di broccoletti surgelati.
Maurizio Bisozzi
gentile Dottore, per consolarsi pensi alle migliaia di giovani disoccupati di tutte le professioni e anche quelli di farmacia che spesso guadagnano cosi poco da non riuscire a scompicciare niente di niente e che quei problemi di innamoramento di professioni proprio non se lo possono porre e poi si rassegni, non è un problema di liberalizzazone ma un problema di soldi, il pesce più grande si mangia sempre quello più piccolo , se uno ha soldi per farsi una farmaciona in cui mette tutti i tipi di scarpe possibili e immaginabili e lei si può permettere solo le ciofeche del Dottor Scholl’s questa è una regola della società occidentale,non vedo però perchè non può essere un bravo e appassionato farmacista, che c’entra con i soldi? o si? me lo dica lei
Per “rilanciare “la farmacia nel senso voluto e desiderato dei titolari e quindi in quel”vogliamo lavorare tranquilli” ( ma stiamo parlando di Italia?) ci vogliono i soldi pubblici, cioè dei cittadini che pagano le tasse, si pagano sa sè stessi i medicinali e tutto il resto e pagano(molto bene) voi titolari per il “servizio”,ma se questi cittadini non hanno lavoro, o sono in cassa integrazione, i figli non trovano uno straccio di lavoro seppur lauresti etc….etc… cosa gline frega al cittadino italiano del vostro guadagno “per stare tranquillo” che dovrebbe sborsare lui stesso? se lo stesso farmaco in ospedale o ASL che sia costa meno alla collettività vedrete che la strada è segnata, voi siete gli unici professionisti legati al benessere della classe medio-bassa, avreste dovuto votare tutti per Rifondazione, che garantirebbe casomai medicinali gratuti per tutti, non PDL che è per i ricchi delle multinazionali…..consolatevi che c’è chi sta peggio e vendete tutto quello che avete perchè fino a che qui diventa come USA o UK ci passano 20-30 anni, state sereni
maurizio,bersani è stato fatto fuori.chissa che la lorenzin e il pdl in questo governo rilancino la farmacia..io sono fiducioso..
e allora Maria, secondo il tuo ragionamento, rassegnamoci ad essere tutti dipendenti dei pesci grossi prima o poi.
Credo che l’errore più grande sia stato dare la possibilità anche ai non farmacisti di essere titolari delle parafarmacie. Avremmo limitato l’ingresso delle tante società piene di soldi e poco interessate alla salute delle persone.
Il collega non vuole la farmaciona, vuole solo la possibilità di lavorare serenamente.
Se oggi ci ritroviamo in questa crisi, io inizio a pensare che le “regole della società occidentale” non funzionano.
Per me la soddisfazione più grande è quando un paziente torna a dirmi “Grazie Dottore, con il suo consiglio ho risolto il problema”. Per avere sempre il consiglio giusto però ci vuole aggiornamento continuo, e se siamo sempre sotto pressione con i risultati da raggiungere per sopravvivere, diventa difficile crescere professionalmente e fare qualità.
Questa è la serenità.
E’ triste studiare 5 anni e poi vendere wc-net .. Purtroppo la società si abitua più in fretta di noi, e se il farmacista viene considerato un commesso, allora perchè no? consigli i diversi tipi d profumazione delle tavolette per il cesso.
Secondo me ci vuole una rinascita dell professione, siamo visti solo come dei passafarmaci e allora prima o poi ci saranno le macchinette che faranno il lavoro al posto nostro.
Quale potrebbe essere una via d’uscita? Ritornare alla semplicità della professione, affacciarsi alle nuove medicine non convenzionali, specializzarsi e aggiornarsi di continuo per soddisfare le moderne necessità della popolazione.
Ma il wc-net veramente è una presa per i fondelli, chissà come se la ridono e rappresentanti di questo colosso, e tutti abbiamo già nella mente chi è, quando facendo i conti hanno detto risparmiamo sui commessi tanto ci sono già i farmacisti che possono vendere tranquillamente i deodoranti per il water.
Non mi sembra che ci sia modernità in tutto ciò.
A me farebbe ribrezzo consigliare i vibratori…ma dove c’è ”guadagno” non c’è perdenza, giusto?
ah rosà,saluti dalla lorezin..e da bersani !!!!
grazie, ricambia da parte mia!!!
Rosy questi hanno fatto i conti senza l’oste!
Dovrebbero andare a vedere come ha votato la lorenzin riguardo i temi sulla farmacia.
come ??? ;))
Io penso che in fin dei conti se Letta ha preso il posto di Bersani al governo, tutto e’ ancora in gioco. Ma anche le soluzioni intra categoria possono ancora restare in piedi se si ha voglia di cercarle. Anche se io non nutro alcuna fiducia in tal senso, spero sempre che ci possano essere accordi che soddisfino tutti dall’interno della categoria. Oppure si vada avanti in altro modo…ma indietro mai.
Il punto e’ questo, che lo vogliate cogliere o meno: in fondo a noi ”non titolari” o titolari di parafarmacia o lavoratori in ambiti diversi dalla farmacia: ma cosa ce ne importa?
No, sembra una sciocchezza, ma invece e’ il punto cruciale. In farmacia sono rimaste poche donne farmaciste che lavorano al banco. Tutti gli altri farmacisti non vedono altro che magazzinieri che gli rubano posti, cattiva gestione della salute dei cittadini per favorire il profitto, nessuna prospettiva di carriera e nessun miglioramento dei contratti ove non si riduce la busta paga. Concorsi meritocratici e non, ordinari e straordinari che hanno tutti lo stesso esito, Il nulla! Il nulla che serve a far prosperare le farmacie gia’ esistenti e autocelebranti una eccellenza che non esiste.
Alternative di lavoro extra farmacia estremamente limitate. I posti negli ospedali e nelle case farmaceutiche che si stanno perdendo. Ma voi stando seduti nel vostro ufficio, che caxxo guardate…cosa vedete?
Chi non ha alternativa sbaglia a vendere il sushi insieme al moment, in cambio di uno stipendio(anche minimo)?
Io dico proprio di no e se oggi volete trovare un colpevole a tutto questo, passando davanti ad uno specchio, non giratevi dall’altra parte come fate di solito. Perche’ a ”noi”, gli ”altri”, in fondo della redditivita’ delle farmacie, intesa questa volta come ”quattro mura” potrebbe, con tutto cio’ che vediamo, e con tutto il rispetto per anche ”fottercene altamente”.
Piu’ che una ipotesi e’ una certezza. Ma detto questo, potete tenerne conto o buttarlo al c..so e continuare a parlare delle Domeniche noiose e del tempo che fara’. Buon lavoro a tutti!
e quindi ? quali sono le tue proposte? anche nelle catene ci sono commessi non farmacisti che vendono farmaci.
Le proposte sono sempre le stesse. Lasciate stare GDO ed affini lavorare con SOP e OTC, visto che offrono posti di lavoro ed il rispetto di pricipi ”liberisti” di mercato, (l’impatto sulle vostre redditivita’ e’ minimo). Per il resto si programmi il futuro professionale insieme a tutti i soggetti, anche quelli che vogliono restare fuori la farmacia,( ma ognuno con la propria peculiarita’). Questo pero’ si puo’ fare senza ”inflessibili ottusi” esperti di marketing e politica, che badano solo alla proprio profitto ed abituati a muovere pedine sulla scacchiera in modo che restino sempre gli stessi attori della storia. Ci vuole gente senza paraocchi ed un po’ lungimirante che non sia schiava del denaro e vagamente innamorata della professione.
Ce ne sono così? Io dico di no! Ma alle volte fa piacere sbagliarsi su certi argomenti.
il farmacista da sempre è stato legato alla Farmacia, ai farmaci, non al parafarmaco.
La professione è decaduta con la nascita di questi empori dove il farmacista vende tutto tranne i farmaci!
Gli empori si che vedono al profitto.
Tu Rosario hai aperto per profitto, altrimenti se volevi fare il farmacista stavi al banco a vendere farmaci, anche come dipendente. Forse le offese più gravi ai dipendenti arrivano proprio dai fortunati titolari parafarmacisti.
Ma taci, che non vi si puo’ ascoltare piu’ con le vostre str….te! Siete morti! Non lo sapete, ma siete dei cadaveri putrefatti senza storia ne religione. Schiavi della vostra redditivita’ nessuno ha piu’ voglia e tempo di starvi a sentire. Bisogna solo ignorarvi e continuare ognuno per la propria strada. Nient’altro che: ognuno prenda la propria strada liberalizzatrice, perche’ non c’è comunione d’intenti, ne alcuna professione da difendere.
La scissione puo’ essere una alternativa.
Gentile Maria, vedere colleghi disoccupati o sottooccupati a smerciare sushi o wc net non mi consola affatto, ma intristisce. Aver consentito alle farmacie di restare aperte fino alle 23 o altro orario a loro comodo ha sottratto alle farmacie notturne la “polpa” che le metteva in grado di proseguire il servizio in perdita, ma fruibili. Questo non è un problema di soldi, ma di liberalizzazioni dissennate. Purtroppo esistono fanatismi economici occidentali che vengono applicati con la cieca stupidità di un Pol Pot; determinate regole delle società occidentali devono piegarsi alle esigenze del cittadino e non viceversa. MI domando se era così indispensabile trascinare così in basso una professione stimata, per soddisfare gli appetiti delle multinazionali della distribuzione. Quanto al suo esempio ittico, il pesce che soccombe nel nostro caso di specie non è il titolare triglietta, ma il malato danneggiato dalla perdita del servizio e il collega collaboratore allontanato e costretto a sbarcare il lunario come può
Caro dott.Bisozzi
Io in una gdo ci lavoro, lo scenario da lei descritto non si avvicina minimamente alla realtà.
È vero si lavora molto, in modo professionale, siamo tutti laureati…e…se vuole vedere gente non qualificata che dispensa farmaci le conviene farsi un giretto nelle farmacie!
Dove lavoro io si segue la legge alla lettera, non sia mai che si venda veterinario senza ricetta, potrebbe dire lo stesso x le farmacie?
Il fatto che a voi titolari non va proprio giù a voi titolari è che ora possiamo sciogliere.
Il vostro grosso errore è stato quello di aver sempre sfruttato i vostri dipendenti, tanto dove potevamo andare?
Ora che il libero mercato ci ha finalmente dato un possibilità eccovi con i lacrimoni ……….potevate pensarci prima.
Cara Annalisa, la invito ad un giretto, da fare insieme se vuole, qui a Roma. Qualora, e comunque solo dopo aver verificato, riscontrasse le mie falsità, la autorizzo a darmi del bugiardo. Non prima, grazie. Solo un bruco chiuso nel suo bozzolo pensa che la sua sia l’unica realtà esistente.
Cerchiamo poi di non generalizzare per categorie: voi titolari siete sfruttatori e noi parafarmacisti siamo i buoni. Esca dal suo bozzolo e potrà incontrare titolari ottime persone e titolari di parafarmacia perlomeno discutibili. Quanto al vecchietto, non ho l’arroganza di mettere in dubbio la sua parola, mi viene in mente che Dickens è diventato famoso con personaggi del genere
Non sono più un bruco………ho lasciato il bozzolo e ora svolazzo da farfalla variopinta e libera!
e questo le assicuro non può che fare piacere non solo a lei, ma anche a quelli che godono del suo primaverile svolazzare. Voli da me e le mostrerò quanto descritto, ci basterà attraversare la strada, la aspetto. Con simpatia
Non voglio entrare nel vostro svolazzare primaverile, ma credo che parliate di due entita’ diverse(almeno credo). GDO contro EssereBenessere della famiglia Salsi(quella che e’ proprietaria di farmacie). Da una parte ci sono i corner separati, con il farmacista che consiglia farmaco, dall’altra il sushi imbustato con l’aspirina.
Forse è proprio come dici tu, grazie Rosy ti lascio, devo svolazzare al lavoro.
Baci.
Buon lavoro e bacino.
e questo le assicuro non può che fare piacere non solo a lei, ma anche a quelli che godono del suo primaverile svolazzare. Voli da me e le mostrerò quanto descritto, ci basterà attraversare la strada, la aspetto. Con simpatia
E poi non vi inventate la storiella del vecchietto impossibilitato a raggiungere la farmacia!
Quando ero in farmacia ho visto negare farmaci a quello stesso vecchietto perché non aveva dei centesimi x raggiungere la cifra da pagare, mentre ai medici (buoni prescrittori ) fare extra sconti.
Ma di cosa stiamo discutendo?
Sedetevi comodi,la Lorenzin farà quello per cui è stata posizionata lì, ci sono 9 farmacisti titolari targati pdl in Parlamento;@Annalisa ho visto questi crudelissimi farmacisti titolari dispensare il farmaco gratis o consegnare il farmaco rinunciando al ticket ;farmacie che da sempre non fanno pagare l’urgenza; in compenso ci sono farmacisti dipendenti la cui ignoranza fa paura ma che fortunatamente sono arroganti e presuntuosi; se dovete fare le pulci alle farmacie fatelo a 360° e si Annalisa le consiglio caldamente di farsi questo giretto ma lasci i pregiudizi a casa;poi, così per fare un po’ di folk, le comunico che diversi titolari hanno aperto un bel numero di parafarmacie ergo un neo-farmacista parte svantaggiato.
Sono perfettamente con lei quando parla di arroganza.
Non può nemmeno immaginare quanta ne ho dovuta subire in passato, certo che non tutti i titolari sono uguali, me lo auguro.
Qualche volta ognuno Di noi dovrebbe mettersi nei panni degli altri x poter giudicare.
Io ho fatto molte esperienze, dottorato in chimica farmaceutica appena la laurea, farmacista dipendente, e ora farmacista in una gdo.
È vero la professionalità magari è diminuita, ma le posso assicurare che ne ho guadagnato in salute.
Io alla farmacia non devo fare nulla…..dico semplicemente quello che ho vissuto, e le posso assicurare che ci sarebbe anche di peggio.
Comunque è inutile parlarne, x quanto mi riguarda io ho chiuso con il capitolo farmacie.
I famosi 9 farmacisti faranno in modo di chiudere le gdo?
Pazienza, me ne farò una ragione.
Meglio lavorare per la gdo rispetto a stare in farmacia dove lo sfruttamento ed il rischio di rimanere a casa per la colpa di rimanere incinta non era un rischio, era realtà.
Qua le condizioni di lavoro sono rispettate, non siamo obbligate al binomio cassetto e giacenza, il mio fegato ringrazia e se anche ho buttato il camice alle ortiche mi va benissimo, non sono una martire; gli ordini avrebbero dovuto tutelarci, cercare di estirpare i camici neri ed almeno mediare un contratto dignitoso, ma nella realtà sono solo favole.
Quasi tutti gli ordini sono stati fagocitati da federfarma, non ha neppur senso parlare/votare o anche solo pensare che l’ordine si possa interessare di qualcosa, è soltanto una struttura residuato di ancestrali tempi con cui non avrebbe senso nessuna mediazione in quanto legata ad un’altra organizzazione.
avete ragione e torto tutti quanti.
ma rancore e disprezzo reciproco non portano da nessuna parte
a mio parere il problema si puo’ risolvere con un po’ di buona volonta’ da parte di tutti
fino al 1968(legge Mariotti) le farmacie non si compravano e non si ereditavano
si vincevano
solo in caso di exitus del titolare gli eredi ,coniuge e figli,se farmacisti ,potevano partecipare al concorso per l’assegnazione della farmacia appartenuta al congiunto defunto con il privilegio di un piccolo punteggio addizionale.
nulla di piu’
se non ce la facevano,incassavano l’indennita’ di aviamento e pedalare,largo al prossimo.
questa a mio parere e’ la strada da seguire.
ci sono le societa’, e magari anche altre obiezioni,ma abbiamo camminato sulla luna e risolto problemi ben piu’ complessi,se c’e’ la volonta’ si trova la via
siete dei cafonie e dei coglioni foittuti le para sono utile ad aprire un mercato dove la lobby fa quello che vuole impone i suoi prezzi senza che nessuna dica nient.Poi mi spiegate la discriminazione di un farmcista che lavora all’nterno diuna para euna di farmacia? parlate tanto voi perchè ivi tocca il portafoglio invece di andare a protestarte per cose serie tipo che vi hanno toilto almeo 5 mila euro al mese con i dpc e che i paziente devono aspettare 1 o 2 giorni e prendete una miseri a quseto non vi rode nn dite nulla………
Segnalo alla redazione il linguaggio scurrile e l’inutile apporto alla discussione(per quel che si interpreta) del post di questo ”signore”.