Ogni giorno riusciva a rubare dalle cinque-sei scatole di farmaci che finivano nelle sue tasche: una volta l’Aulin, un’altra l’aspirina, oppure il Viagra o costosi farmaci anticoncezionali.
Poi li rivendeva a prezzo scontato tramite ordinazione a chi conosceva e ai suoi clienti.
Nella sua casa i Carabinieri avevano trovato tutta la refurtiva, in un apposito armadio e in alcune borse per la spesa: una montagna di scatole e scatolette per un totale di 8.000 euro.
Ma dagli scaffali del magazzino Admenta di via del Commercio associato, a Bologna, dove C.P. è fino ad oggi il responsabile della catena di distribuzione da vent’anni, nell’ultimo anno e mezzo hanno registrato ammanchi per quasi 200.000 euro (tra cui anche alcuni costosi antitumorali, non trovati a casa dell’arrestato).
Le indagini dei Carabinieri hanno condotto all’arresto di questo famoso magazziniere di 53 anni. Le segnalazioni sono partite sulla denuncia di Afm, l’azienda in grado di gestire le ex farmacie comunali e il magazzino alle Roveri e rifornisce ospedali e farmacie in tutta Italia. C.P. è stato arrestato venerdì, dopo i Carabinieri lo hanno controllato all’uscita dal lavoro trovandogli sotto il sedile della macchina medicinali per 150 euro.
Da allora è in carcere.
Durante la perquisizione a casa, poi, dove il 53enne vive con la madre, è stato trovato tutto il resto: migliaia e migliaia di farmaci chiusi dentro un armadio.
Nel suo cellulare, poi, i Carabinieri hanno trovato le prove del misfatto, ovvero un giro di vendite che il 53enne aveva messo in piedi.
Sono stati rinvenuti sms che erano vere proprie ordinazioni (con il nome del farmaco secco, oppure «Prendimi e un farmaco») e lui che rispondeva il prezzo:”Facciamo 24 euro” oppure più semplicemente “Ok”.
Ai Carabinieri C.P. ha rilevato proprio questo: “Quei farmaci li trovavo per terra, erano caduti dagli scaffali. Pensavo di poterli prendere e li tenevo a casa per collezionarli”.
In casa ritrovate medicine per 8.000 euro.
Che novità, un dipendente che ruba! Peccato che non lavorava in farmacia se no si sarebbe potuta dare la colpa al titolare lo faceva lavorare per ben 8 ore al giorno..
@Jack. Non ho capito il concetto… i dipendenti rubano? Il titolare ruba a se stesso quando il dipendente non c’è? Oppure i magazzinieri al banco rubano posti di lavoro ai farmacisti?
L’articolo è chiaro e il commento anche.. Non è un caso isolato.. Sai quanti licenziamenti di dipendenti avvengono per lo stesso motivo?
L’articolo è chiaro, ma era il tuo commento a non esserlo. Comunque io in sedici anni in numerose farmacie di mezza Italia, ho visto di tutto tranne due cose: non ho visto mai saltare uno scontrino alla cassa(tranne qualche raro caso fatto per errore o dimenticanza) e licenziare per furto.
I licenziamenti (quasi tutti del farmacista) erano sempre dovuti al fatto che il titolare non aveva più bisogno del dipendente, oppure che ne aveva bisogno e lo sostituiva al banco con un magazziniere più economico.
La realtà non è solo la tua!
La realtà è sotto gli occhi di tutti, volete proprio che andiamo a intervistare gli interessati per le conferme ed aprire dibattiti su cose già viste da tanti? Non vi conviene, secondo me. E non vi conviene far finta di non sapere, con tutta la carne a cuocere che già c’è, sarebbe molto meglio prendere coscienza della realtà delle mele marce e trarne le dovute contromisure. E’ molto più conveniente che negare l’evidenza..
Apri quello che vuoi.. Io ho la coscienza a posto.. Il nostro dipendente un pò meno!
Io personalmente ho visto tanti scontrini non emessi e una marea di tranquillanti dispensati senza ricetta… Per tutto il resto concordo con te.
Ehi Jacckino,quando scrivi cerca di moderarti ed evita stupide illazioni: se qualcosa ti rode valla a raccontare da qualche altra parte e segnati anche questo allora: io sono un “dipendente” e lavoro part time e lavoro part time per MIA scelta (era il mio titolare all’epoca che voleva costringermi a fare il full ed io rifiutai) perché,pur avendone bisogno,io me ne strafrego altamente della vostra posizione economica ok?quindi,quando nelle vostre discussioni di alta finanza vi trovate a parlare di una persona consiglio vivamente prima di pensare proprio a quella persona oggetto della vostra discussione e dopo di associarla alla categoria degli amici,nemici,simpatici,antipatici,conoscenti,ladri o “dipendenti”.