Il gravissimo caso di Padova, in cui una donna di 62 anni ha investito una ragazza senza accorgersene, ha portato a fare dure riflessioni.
Descrivere la dinamica dell’incidente incute terrore anche soltanto a scriverne: la donna alla guida di un “Suv”, probabilmente sotto l’influsso dei farmaci che assume per una importante patologia, ha investito una ragazza di 21 anni ma, sembrerebbe, non si è accorta di nulla ed ha percorso 3 chilometri con il corpo della giovane incastrato tra le lamiere dell’auto.
La 62enne arrivata a casa, si è vista raggiungere dai Carabinieri che hanno seguito le tracce di sangue che l’auto dell’anziana lasciava sull’asfalto.
Su questo episodio gravissimo e drammatico è intervenuto il comandante della polizia municipale di Verona, Luigi Altamura:
“Medici e farmacisti, alla sicurezza stradale serve il vostro aiuto, per informare e sensibilizzare cittadini e pazienti sulle conseguenze che i farmaci prescritti possano avere sulle capacità di guida.
Come già avvenuto in passato, siamo certi che la collaborazione non verrà meno”.
Altamura poi colpisce duramente con una riflessione che non lascia scampo:
“Se vivessimo in un paese normale il Ministero della Salute avrebbe individuato entro fine 2010 l’elenco dei farmaci pericolosi per la guida e dall’estate 2011 sarebbero a disposizione confezioni con un pittogramma esplicativo in bell’evidenza;
è questo quanto prevedeva la legge 120/2010 di modifica al codice della strada.
Una semplice immagine che il paziente avrebbe visto tutti i giorni e che, magari, gli avrebbe ricordato i rischi di mettersi alla guida sotto l’influenza di quei farmaci”.