Una conferma, quella rilasciata dal sottosegretario Paolo Fadda a seguito dell’interrogazione in Commissioni Affari Sociali, che sa quasi di vittoria sebbene ci sia la consapevolezza che la strada da percorrere sia ancora lunga ma segna un’importante passo per la revisione del, tanto discusso, decreto Balduzzi del novembre 2012, al centro di furenti polemiche proprio negli ultimi giorni con l’esposto alla Procura avviato dall’AssoTutela.
Il decreto legge n.158 responsabile dell’inserimento immediato dei farmaci approvati dall’UE nella fascia a pagamento C-NN avrebbe infatti evidenziato una serie di falle legislative, favorevoli alle cause farmaceutiche per trarre i massimi benefici a seconda del caso, in particolare avendo tutto il tempo per poter definire i propri parametri di rimborso con l’Ssn, senza dover subire perdite durante i naturali tempi burocratici, come denunciato dalla deputata del PD Lenzi: “Il sottosegretario Fadda ha riconosciuto che esiste il problema di una evidente falla legislativa che permette alle multinazionali farmaceutiche di entrare nel mercato dei farmaci ma anche di sottrarsi ai vincoli del Servizio sanitario nazionale e dell’Agenzia italiana del farmaco creando forte discriminazione all’accesso ai nuovi farmaci che rischiano di diventare appannaggio di pochi fortunati (in termini di reddito), visto il loro prezzo, fino a quando (non esistono termini massimi) autorità e aziende non trovino un accordo sul prezzo rimborsabile”.
Da questo quadro è quindi emersa la richiesta al Governo d’intervento immediato, che lo stesso sottosegretario ha confermato essere al vaglio, pur soffermandosi con vigore sul merito di una normativa che, se da un lato squilibra l’accesso alle cura, dall’altro ha comunque il merito di velocizzare i tempi autorizzativi portandoli sulla media europea :”Ci si trova per la prima volta ad applicare una norma a cui comunque va riconosciuto il merito di aver individuato la misura per consentire tempi più celeri per la messa in commercio di medicinali, che nella situazione antecedente alla medesima norma, non sarebbero stati a disposizione dei pazienti neanche nella fascia C a pagamento…il governo conferma il principio generale di accesso universale alle cure, quale punto di forza del Ssn. Per questo, credo che oltre alle iniziative per velocizzare e razionalizzare i tempi dell’Aifa, dobbiamo valutare congiuntamente Governo e Parlamento, se si rende necessario o meno apportare miglioramenti alla norma in esame”