“Nel 2010-2012 in Italia sono stati immessi sul mercato 14 nuovi’ farmaci, contro i 46 della Germania, i 39 dell’Inghilterra e i 21 della Spagna. Il tutto con prezzi medi piu’ bassi: ponendo che il nostro prezzo medio sia 100, in Francia e’ 140, in Germania 120 e in Spagna 106”. E’ il quadro tracciato dal presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, intervenuto in audizione alle commissioni riunite Bilancio e Affari sociali della Camera, nel quadro dell’indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica.
Scaccabarozzi, dopo aver sottolineato come la situazione sia poi andata migliorando gli anni successivi, ha ricordato che quello farmaceutico: “e’ un settore che investe, che innova e che e’ competitivo. Ma c’e’ un problema di accesso all’innovazione: dopo che l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) approva un nuovo medicinale, i cittadini italiani in media lo hanno a disposizione due anni dopo”. Il tempo passa a causa “della negoziazione” necessaria per fissare prezzo e modalita’ di rimborso con l’Agenzia italiana del farmaco e poi dell’ulteriore lentezza per l’inserimento nei prontuari regionali: “Una volta approvato dall’Aifa – evidenzia – sono necessarie 21 pratiche diverse per far giungere un nuovo farmaco nelle varie Regioni. E ci sono prodotti che in alcune Regioni non sono mai arrivati. In piu’, in alcuni casi e’ impedito ai residenti di una Regione di andarsi a procurare il medicinale in un’altra Regione”.
Farmindustria ha quindi salutato positivamente la misura approvata dal Governo, inserita nel decreto Fare, che “impone all’Aifa di risolvere queste problematiche entro 100 giorni”. Scaccabarozzi ha poi riproposto alcuni dei punti considerati essenziali dalle aziende farmaceutiche per il futuro: “Prima di tutto certezza delle regole, perche’ non possiamo avere norme che cambiano ogni due mesi e ci costringono a modificare i piani industriali. Basti pensare che negli ultimi 10 anni abbiamo subi’to 40 manovre, 4 in 8 mesi solo nel 2012; c’e’ poi necessita’ di una cabina di regia che coinvolga non solo il ministero della Salute, ma anche quello dell’Economia e del Lavoro; occorre infine ottimizzare la spesa sanitaria nel suo insieme e considerare l’opportunita’ dei Fondi sanitari integrativi”.