Federfarma chiede al ministro della Salute Beatrice Lorenzin di aggiornare anche la “Tariffa nazionale per la vendita dei medicinali”. Al tavolo con le Regioni sul nuovo Patto per la salute si discuterà infatti dell’aggiornamento del Nomenclatore tariffario, l’elenco che classifica tipologia e modalità di fornitura in regime rimborsato di protesi e ausili. Lo ha anticipato qualche giorno da in Senato, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Poche ore dopo Federfarma ha avanzato la sua proposta, inviando una lettera al ministro per chiedere che assieme al Nomenclatore venga aggiornata anche la Tariffa nazionale per la vendita dei medicinali: “Tale istituto previsto dall’articolo 125 del Tuls – si legge nella lettera – venne approvato con decreto ministeriale del 18 agosto 1993 e da allora non è stato più rinnovato, nonostante la legge prescrivesse un aggiornamento “almeno” biennale”. Ne consegue, conclude Federfarma: “che la Tariffa è oramai del tutto inidonea e incongrua, considerati sia i prezzi delle sostanze sia gli importi corrisposti al farmacista a titolo di onorario professionale”.
Nel suo intervento davanti alla Commissione il ministro aveva ricordato che l’ultima versione del Nomenclatore risale addirittura al ’99 e tutti i tentativi effettuati nell’ultimo lustro per aggiornarlo si sono arenati davanti alle obiezioni della Corte dei conti o delle Finanze. “La revisione – ha detto Lorenzin – comporterà un aumento della spesa Ssn di 321 milioni di euro all’anno, determinato in gran parte dal continuo avanzamento della ricerca tecnologica nel campo degli ausili”. Ma per rendere sostenibili tali costi, conclude: “occorre agire sulla riduzione degli sprechi, in modo da poter successivamente investire nelle nuove tecnologie. Il nuovo Patto della salute cui stiamo lavorando prevede, tra le altre cose, l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore e più in generale intende promuovere una gestione più incisiva dell’assistenza domiciliare”.