Il 26 e 27 Settembre si terrà a Napoli il XX Congresso dell’Associazione Scientifica Medica GIEC, associazione che ha come scopo principale la diffusione della cultura dell’emergenza nella nostra società.
Lo scopo primario è quello di ridurre il numero di morti dovuti ad un Primo Soccorso inadeguato. I primi 4/5 minuti immediatamente successivi ad un arresto cardiaco sono fondamentali.
In attesa del Pronto Soccorso del 118 è importante che all’infortunato sia praticato un massaggio cardiaco corretto e/o l’applicazione di un defibrillatore semiautomatico.
E’ il caso di dirlo: è questione di vita o di morte.
Un ritardo in questa fase, una manovra non corretta, e i danni cerebrali possono diventare irrimediabili.
Nei casi in cui il Primo Soccorso non è adeguato, ai soccorritori del 118 non resta che rianimare un corpo oramai completamente compromesso.
Per questo è stato organizzato la IX sessione del Congresso che si terrà Venerdì 27 Settembre alle ore 9, moderata dal Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri.
Il titolo della sessione è molto chiaro: “Il ruolo del farmacista di territorio nella rete di Primo Soccorso per le emergenze cardiorespiratorie”.
L’idea è quella di far diventare le farmacie dei veri e propri punti salvavita, con il farmacista dotato di conoscenze adeguate ad intervenire prontamente ed efficacemente in casi critici.
Il Responsabile Nazionale GIEC per il PAD Farmacisti, il dottor Francesco Palagiano, ci ha spiegato:
Una funzione già svolta dalla Farmacia territoriale, ma attualmente non sufficientemente valorizzata dalla nostra categoria, è quella di Presidio Sanitario di Primo Soccorso in caso di incidente o di malore improvviso che si verifichino nei pressi dell’esercizio.
Tale funzione è riconosciuta e data per scontata dalla popolazione: chi assiste ad un evento di questo tipo, notando la croce verde, accorre senz’altro in Farmacia in cerca d’aiuto, e si aspetta di trovare un professionista che possa intervenire rapidamente ed efficacemente, fornendo una prima valutazione dell’accaduto ed eventualmente effettuando un primo intervento sanitario d’emergenza sull’infortunato.
Il Farmacista è infatti considerato da tutti un “dottore”, che ha tutta la competenza e la preparazione per fornire l’aiuto necessario nei primi momenti dopo l’evento, in attesa che arrivino i soccorsi attivati dal 118.
Il progetto Giec “Pharmacy Assisted Defibrillation”, che verrà presentato nella sessione, mira a far entrare a tutti gli effetti le farmacie italiane nella Catena di Sopravvivenza, puntando in primo luogo sulla formazione dei farmacisti (tramite il conseguimento dell’Attestato di Basic Life Support-Defibrillation BLS-D), poi all’installazione in farmacia di un defibrillatore semiautomatico, ed infine di una segnalazione esterna con un’apposita tabella luminosa “Farmacia con Defibrillatore”.
E’ ancora Palagiano a spiegarci:
“Abbiamo pensato di limitarci nella segnalazione luminosa a sottolineare la presenza del defibrillatore, per non caricare di responsabilità eccessive il farmacista. Ricordiamo che quel defibrillatore rimarrà a disposizione anche di medici o soccorritori brevettati che ne facciano richiesta per urgenze nelle immediate vicinanze. Si formeranno delle “zone” coperte dai defibrillatori delle farmacie, a cui rivolgersi in caso di emergenza”.
Le farmacie che aderiscono al Progetto anticipano quello che un giorno diventerà di certo un obbligo, così come è già successo per centri sportivi e palestre; costituendo una rete di defibrillatori sul territorio costantemente “presidiati” da un soccorritore adeguatamente formato, il farmacista che ha conseguito l’attestato di BLS-D.
Da questa semplice considerazione è nata l’idea di utilizzare la farmacia come punto centrale di questa catena di Salva Vita. Una idea che ha indotto la Società Scientifica Medica GIEC (Gruppo di Intervento nelle Emergenze Cardiologiche), presieduta dal Prof. Maurizio Santomauro, a presentare il Progetto Pharmacy Assisted Defibrillation, che si può considerare un sotto-progetto del più ampio ed internazionale progetto PAD.
Obbiettivo del Progetto è la formazione del personale delle Farmacie territoriali ad effettuare le manovre salvavita (disostruzione delle vie respiratorie, massaggio cardiaco e respirazione artificiale) tramite la frequenza di un corso BLS-D, con il conseguimento dell’abilitazione legalmente riconosciuta alla pratica delle manovre salvavita e all’applicazione del DAE da parte del maggior numero possibile di operatori della farmacia.
Forse questo può essere anche un modo, in un’epoca in cui i prodotti farmaceutici sempre di più vengono equiparati alle altre classi merceologiche, per ribadire il ruolo della farmacia come prima porta del Sistema Sanitario Nazionale.
Conclude Palagiano:
“Questo non è un servizio a pagamento o gratuito della Farmacia dei Servizi, questa è una disponibilità a salvare una vita se accade qualcosa nei dintorni della farmacia. Noi ci qualifichiamo come sanitari, mi sembra doveroso essere pronti ad un’emergenza”.