La situazione, sui diversi fronti attualmente in ballo per i farmacisti non titolari continua ad essere delle meno soddisfacenti ed a descrivere le difficoltà, ritenute insormontabili non tanto nel trovare l’intesa quanto nell’imbastire un dialogo con un tavolo di confronto tra le parti, è stato il presidente di Fiafant, ovvero Anna Attolico, che ha denunciato pubblicamente la mancanza d’interesse da parte di Enpaf, ovvero l’ente previdenziale, tenendo in stallo tutta una serie di proposte la cui definizione è ben lontana dalla conclusione.
“È tutto fermo e anche le nostre proposte per ora rimangono tali. In teoria si doveva aspettare che si costituisse il nuovo Consiglio, ma ora c’è eppure il dialogo resta interrotto… il nostro intento è quello di aiutare i colleghi in difficoltà con una proroga del contributo di solidarietà. Un contributo che, – punta il dito l’Attolico – tra l’altro, vorremmo capire dove va a finire visto che non produce anzianità di contribuzione. Un fatto è certo. La situazione occupazionale è terribile e la categoria ha bisogno di ossigeno. C’è il problema di un contratto che da anni è assente e del quale non si può neanche iniziare a parlare. E senza un nuovo contratto è difficile affrontare tutte le questioni in discussione. In più perché nei discorsi sulla nuova Convenzione non si comincia a parlare anche dei dipendenti di farmacia?“.
Di tutt’altro avviso la risposta pervenuta dall’ente previdenziale, ovvero l’Enpaf, che nelle veci del suo presidente, Enrico Croce, ha voluto precisare i meriti dell’ente nelle gestione finanziaria eludendo le varie accuse lanciate, come ad esempio la mancanza di dialogo: “La situazione è evidentemente complicata ne abbiamo piena consapevolezza. Ma la nostra cassa si distingue per una gestione illuminata, visto che è quella che spende di meno. Ciò premesso» aggiunge Croce «quello che potremo fare mantenendo i soldi invariati lo faremo”
“Ma la nostra cassa si distingue per una gestione illuminata, visto che è
quella che spende di meno”
E ti credo!
Credo che sia l’UNICA cassa di previdenza che si fa pagare contributi OBBLIGATORI, senza dare niente in cambio.
Vorrei sapere cosa c’è di “Costituzionale” in un regolamento come questo, visto che più volte è stato dichiarato incostituzionale un contributo di solidarietà sulle pensioni D’ORO.
Qui invece, si obbligano i lavoratori dipendenti a pagare questo “pizzo” per pensioni di altri.
Non voglio neanche entrare in merito al contratto di lavoro dei Dottori Farmacisti dipendenti, inquadrati come commessi venditori di scarpe (con tutto il rispetto per il loro lavoro!), perchè ormai più volte affrontato.
E questo governo, come i precedenti, è un governo del fare:
Si, ma del fare schifo.