I singoli eventi illeciti legati al mercato farmaceutico potrebbero far parte di un disegno più ampio, e particolarmente ingegnoso, per consentire l’esportazione illegale di farmaci su percorsi di riciclaggio capaci di confluire nei canali legali esteri, ovviamente coi relativi profitti e vantaggi per chi ne sfrutta i sistemi, tutti legati al crimine organizzato. Parliamo di voci quali i continui furti di farmaci, il riciclaggio di quelli scaduti senza dimenticare il continuo problema del parallel trade, sebbene quest’ultimo sia virtualmente consentito da un vuoto normativo.
Tutti questi aspetti sono entrati a far parte di quello che può essere definito come “Crimine organizzato“, una tematica sulla quale l’Aifa, in collaborazione con Farmindustria, Asso-ram e Nas Dogane, sta lavorando al fine di comprendere i meccanismi dietro tali attività, come illustrato da Domenico Di Giorgio, direttore Upc-Aifa: “Si tratta di un’ipotesi a cui stiamo lavorando per verificare se i prodotti sottratti al canale legale, soprattutto tramite furti e riciclo di prodotti scaduti, possano essere mascherati e immessi in canali legali in altri paesi, dove i controlli sono meno stringenti di quelli italiani. C’è una connessione tra crimine e domanda e c’è un canale illegale per soddisfarla. Il segnale è l’incremento dei furti di farmaci“.
Da queste necessità è quindi sorto l’impegno diretto per la creazione di un sistema di tracciamento e raccolta dati per comprendere i meccanismi e tentare di porvi un freno: “Da qui l’ipotesi su cui si dovrà attivare una rete internazionale per intercettare i transiti di prodotti e vedere come riemergono in altri paesi…stiamo anche sviluppando delle linee guida con Farmindustria. L’obiettivo di mettere insieme dati e know-how è di integrare tutte le attività sul crimine legato al farmaco e verificare la nostra ipotesi investigativa- Nella task force italiana c’è uno spazio importante per i farmacisti che sono vettori di informazione e sentinelle sul territorio per intercettare alcuni fenomeni, non a caso c’è una collaborazione continua con la Federfarma che fa parte del tavolo di lavoro”.