Crisi farmacie: per Falorni ci sono tutti i segnali di un rilancio

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farma_09_672-458_resizeNonostante l’attuale crisi finanziaria abbia scosso diversi settori imprenditoriali, compreso quello delle farmacie, con continui casi di fallimenti e dismissioni, l’attuale situazione potrebbe esser ricordata ben presto come un’occasione per stimolare l’evoluzione del sistema, tipica tra l’altro del mercato stesso, migliorando ulteriormente le farmacie e facendole risollevare più solide e redditizie di prima.

A sostenere questa tesi, motivandola punto per punto, è stato Franco Falorni, attuale commercialista oltre che docente di economia d’impresa presso la facoltà di Farmacia di Pisa, il quale effettuando una fotografia ad ampio spettro del momento della farmacia in generale, non soltanto nell’ottica quindi dei fallimenti, è giunto alla riflessione che oltre ad essere questo un naturale calo fisiologico tipico degli andamenti altalenanti del mercato imprenditoriale, può esser visto come un’importante momento di cambiamento in meglio. Uno dei fattori primari riguarderebbe infatti la formazione dei titolari, troppe volte accusati d’esser privi di conoscenze manageriali per la gestione delle farmacie, per i quali sono sorte scuole di formazione con particolare occhio formativo a questi aspetti, creando future generazioni con abilità di gestione sicuramente migliori.

Oltre ciò Falorni individua anche nell’atteggiamento della distribuzione intermedia, che sta creando fondi di solidarietà intelligenti, l’intento di abbattere i concordati preventivi che gioverebbero ulteriormente, per non parlare del supporto che già dai primi accenni di crisi delle farmacie è giunto dalle società finanziarie come Credifarma, che starebbero modificando i prodotti finanziari per non esser più fini a se stessi bensì utili alle farmacie ed alla loro tenuta di gestione. Tutti questi elementi farebbero quindi passare in secondo piani i fallimenti, attestati sull’8% e che per Falorni simboleggiano solo un normale dato di mercato, quasi fisiologico, che testimonia la bontà del restante 92% di attività, pronte a riprendersi in brevissimo tempo grazie alle basi che si stanno poggiando per la creazione della farmacia del futuro.

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