La questione inerente i farmaci branded, ovvero l’originale con un nome commerciale noto, ed i farmaci generici, dotati del medesimo principio attivo del branded ma non dello stesso appeal commerciale, è da sempre uno dei conflitti più articoli all’interno del comparto farmaceutico, sia per quanto concerne gli indubbi benefici economici che il risparmio di utilizzo dei farmaci generici porterebbe alla spesa farmaceutica che la carenza di ricerca che si verrebbe a verificare se le multinazionali non potessero rientrare dei loro investimenti nella fase di progettazione e per i trial clinici.
Proprio sul primo punto è voluta intervenire Assogenerici, convinta di come, nonostante l’attenzione degli ultimi tempi a concetti come risparmio e spending review, l’assenza di un meccanismo di feedback per comprendere quanto effettivamente la differenza di costo incida sulla spesa limiti fortemente l’opinione generale dei cittadini sui reali vantaggi dell’utilizzo dei farmaci generici. A tal proposito sul sito internet ufficiale è stato collocato un particolare widget, denominato “Il salvadanaio della salute“, che tiene il conto quotidianamente dei costi sostenuti per l’acquisto di un farmaco branded rispetto all’omologo generico, accumulando i costi per una miglior comprensione.
Ebbene, come voleva dimostrare Assogenerici, soltanto nel 2013 sarebbero stati spesi ben 850 milioni di euro per i farmaci branded, giunti persino a 103 milioni ad inizio 2014, quest’ultimo anno in corso dove soltanto da Febbraio ad oggi la spesa è stata di ben 30 milioni, portando il costo giornaliero a circa 2,3 milioni di euro che, alternativamente e grazie ai farmaci equivalenti ed al netto taglio di spesa, si sarebbero potuti reinvestire altrove, colmando le tante attuali necessità che il Ssn lamenta attualmente.
“Crediamo che una rappresentazione dinamica possa rendere più concretamente l’idea di che cosa accade dal punto di vista economico, e nell’era dell’informazione in tempo reale e diretta questa soluzione web-based ci sembra la più adeguata – ha affermato Michele Uda, direttore generale di Assogenerici che inoltre proseguito affermando – la nostra Associazione ha sempre guardato alla concretezza e alla trasparenza del messaggio e questo rispecchia lo spirito stesso del farmaco equivalente”.