L’estensione dei servizi delle farmacie del futuro non dovrebbe dimenticare mai la consegna dei referti medici, aspetto tanto importante per le tempistiche che possono fare la differenza tra un terapia fine a se stessa ed una capace di dare risultati concreti, quanto per il supporto psicologico che, alla consegna, andrebbe fornito ai soggetti in attesa, considerando come la psiche abbia un’incidenza notevole sulle scelte e sulla qualità di risposta anche ai trattamenti.
Sulla questione, e sull’importanza che le farmacie possono avere in entrambe le logiche considerate, è intervenuta Elisabetta Iannelli, vicepresidente dell’Associazione italiana malati di cancro, che si è soffermata a ragionare sui vantaggi nell’assegnare la consegna dei referti medici anche a queste ultime come metodologia supplementare, anziché escluderli dall’attuale ventaglio di opzioni poste a disposizione degli ospedali, che ricorda, possono attualmente decidere, in via del tutto autonoma e senza particolari vincoli, tra l’utilizzo di un’area riservata online, con accesso vincolato da una password per tutelare la privacy, l’invio per mail, oppure per posta.
L’utilizzo delle farmacie avrebbe ovvi vantaggi nelle tempistiche, scongiurando i ritardi manifestatisi con Poste Italiane nel caso della donna veneta che ha ricevuto il proprio referto oncologico dopo oltre un mese, quanto soprattutto nella sfera psicologica, grazie alla figura del farmacista che, oltre a poter indirizzare meglio l’utente verso le scelte da compiere, può essere un sostegno di notevole peso nel superamento e nell’accettazione della patologia, migliorando il feedback con la situazione, aspetto spesso non considerato dagli ospedali che, nell’eccessiva prevenzione medico-legale, si preoccupano più di tutelarsi garantendo solo la consegna a fini legali che a tenere sotto controllo il soggetto che riceverà quel referto, fornendogli un supporto.
La proposta di Iannelli di consegnare i referti medici anche tramite le farmacie, in particolare per i referti oncologici, sebbene nulla vieterebbe agli ospedali di proseguire sulle scelte attuate sino ad oggi, avendo libera scelta sul ricorso ai mezzi alternativi, va incontro al pensiero di Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che già in occasione del caso veneto di Poste Italiane tornò a ribadire la disponibilità completa delle stesse nel fornire il massimo supporto ai cittadini in questo tipo di momenti, garantendo, per ovvio, una consegna rapida.