Farmaci online: Giulio Sensi punta l’attenzione sull’impatto di mercato

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farmcaiL’autorizzazione di vendita dei farmaci online è oramai un traguardo conseguito, sebbene nell’ultimo Consiglio di Ministri si sia di fatto posto un limite alla libertà d’azione, sempre su consiglio ed indicazione di Federfarma che ha assistito la definizione delle norme vincolanti, indicando gli effettivi punti sui quali agire, dall’alto di una visione del mercato interna e maggiormente consapevole, potendo così giungere alla definizione dei meccanismi di riconoscimento del bollino certificativo, della scelta di vendere solo farmaci non soggetti a prescrizione, inserendo anche sanzioni per gli operatori scorretti per tutelare la salute dei cittadini.

Della situazione, e dell’impatto che, oltre la semplice novità, avrà la scelta di vendere farmaci online, ha voluto esprimere una propria opinione Giulio Sensi, commercialista dello Studio Falorni di Pisa che, alla luce anche dell’evoluzione dei canali commerciali e delle strategie di marketing, ha ben accolto tale scelta, sottolineando come sia un naturale proseguo del percorso evolutivo della farmacia e del farmacista stesso: “Penso all’Olanda, per esempio, dove esiste un sistema simile a quello proposto da noi nel quale il ministero fornisce un bollino di qualità al portale della farmacia. Da questo punto di vista la novità è benvenuta, purché sia l’occasione per il farmacista di essere sul web come professionista della salute, altri risvolti più commerciali possono essere pericolosi“.

Proprio su quest ultimo aspetto Sensi ha voluto dire la propria, analizzando gli impatti sul mercato della vendita di farmaci online, ad oggi ancora sconosciuti anche guardando a modelli esteri: “Sul fronte dell’impatto sul mercato, invece, è difficile esprimersi, così come è difficile vedere ricadute significative per l’utente se non in termini di sicurezza. Penso che sia un’opportunità da non perdere che apre molti scenari per la categoria che, tutto sommato, non è così conservatrice come viene descritta. Ci sono opportunità formative sempre nuove c’è vivacità e un cambiamento è stato avviato. Lentamente, forse, ma comunque qualcosa si sta muovendo“.

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