Altroconsumo: pronta una class action contro Aifa sul caso Avastin

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avastinI risvolti del caso Avastin continuano a tenere banco, in particolare per Altroconsumo tornata ad accendere i riflettori sulla vicenda la quale, dopo il boato mediato scaturito dalle multe comminate dall’Antitrust a Novartis e Roche, a seguito del meccanismo anticoncorrenziale identificato dal Garante, avrebbe di fatto creato numerosi danni, non solo economici, a tutti i soggetti affetti da maculopatia essudativa ad oggi impossibilitati nel poter sostenere i trattamenti.

Secondo quanto delineato da Altroconsumo, con l’esclusione di Lucentis, il cui prezzo nettamente superiore ad Avastin oltre a sollevare il caso avrebbe spinto molti ospedali a non voler più trattare la patologia, un vasto numeri di cittadini sarebbe impossibilitato nell’accedere ai trattamenti, sanciti dal diritto alla salute, per l’assenza anche e soprattutto di Avastin dalla lista dei farmaci off label che, in aggiunta, secondo quanto stabilito recentemente dal decreto Lorenzin in materia, rientrerebbe di diritto all’interno dell’elenco farmaci off label rimborsabile dal Ssn in caso di presenza di un analogo farmaco on label contraddistinto da una differenza di prezzo particolarmente marcata: “In questo modo le migliaia di pazienti che soffrono di maculopatia essudativa potranno avere di nuovo accesso alle cure spiega l’organizzazione dei consumatori“.

La decisione di poter modificare tale scelta spetta all’Aifa che, in funzione di quanto espresso, ha ricevuto ufficialmente una diffida affinché riveda la propria posizione in materia, in caso contrario, come specificato da Altronconsumo in un comunicato stampa, oltre ad aver avviato una fase di raccolta firma per poter rimborsare ai consumatori le differenze percepite illecitamente da roche e Novartis col farmaco Lucentis, sarà avviata una class action contro l’Agenzia Italiana del farmaco al fine di garantire la tutela e la salute dei cittadini: “Aifa deve subito reinserire l’utilizzo di Avastin nella lista off label  In caso contrario procederemo con una class action pubblica contro l’Agenzia Italiana del Farmaco“.

 

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