Tamiflu: Roche al centro di un nuovo scandalo dopo l’Avastin

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tamiflu_1435732aIl colosso farmaceutico Roche torna nuovamente alla ribalta delle cronache, a pochi mesi dal caso Avastin che ha spinto l’Antitrust a comminare una pesante sanzione modificando anche il quadro legislativo italiano sui farmaci off label, con lo scandalo del Tamiflu, antivirale destinato al trattamento ed al contenimento delle pandemie del 2006, l’aviaria, e del 2009, la suina, rivelatosi poi del tutto inefficace, nell’ambito pratico ma la cui efficacia è stata celata sino ad oggi grazie alla mancanza di trasparenza sugli studi clinici.

Il caso Tamiflu è emerso soltanto recentemente grazie a Ben Goldacre, medico inglese autore di un articolo pubblicato sul Guardian, oltre che del best seller Bad Pharma, nel quale è stata descritta la vicenda legata al farmaco di Roche, arricchitasi con la sua vendita e distribuzione a cavallo delle pandemie del 2006 e 2009, i cui studi clinici oltre a non esser stati mai messi liberamente a disposizione, anche nei casi di rilievo non hanno fornito sufficienti dati a dimostrazione dell’efficacia che le agenzie regolatorie del farmaco hanno avvalorato, aspetto conseguente a tali normative essendo i file inerenti gli studi clinici, coperti da segreto industriale anche a tali enti, i quali ricevono soltanto il materiale fornito dall’azienda, che può ovviamente frammentare le notizie ed i dati al fine di ottenere i risultati prestabiliti. 

Per tale motivo, e per evitare l’insorgere di casi simili a quelli di Tamiflu, il Parlamento europeo ha deciso di approvare, sempre su suggerimento di Goldacre, promotore della campagna AllTrials, un nuovo regolamento per la registrazione dei trial clinici, la cui approvazione del Consiglio Europeo dei Ministri è attesa in queste ore, salvo clamorosi ritardi. Con tale novità, tutti i colossi farmaceutici come Roche dovranno necessariamente fornire all’Ema, ovvero l’Agenzia del farmaco europea, i dati ed i documenti dei test clinici completi i quali saranno implementati in un vasto database il cui unico aspetto negativo riguarderà la limitazione agli studi peri nuovi farmaci avviati soltanto dal 2014, lasciando inalterata la situazione per una vasta gamma di medicinali attualmente reperibili sul mercato.

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