Caso Avastin: multa rifiutata da Roche e ricorso al TAR

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Roche-32929_222x230Il caso Avastin, in merito al coinvolgimento di Roche e Novartis nella vicenda che avrebbe sfruttato le normative in materia di farmaci off-label per arrecare danno al Ssn, continua a destare polemiche in particolare dopo le salate multe commissionate prima dall’Antitrust e successivamente dal Ministero della Salute, quest ultimo con una richiesta risarcimento danni che ha coinvolto anche Pfizer per un caso analogo relativo all’abuso di predominanza di mercato, spingendo l’azienda Roche ad intervenire ufficialmente, con un comunicato stampa, per chiarire la propria posizione.

La decisione è arrivata dopo un periodo di silenzio che non ha giovato all’immagine della società, ecco spiegato quindi il comunicato che annuncia novità in materia di ricorsi, per rispondere alle accuse, gettando ombre e scaricando responsabilità sia sul Ministero della Salute che verso Aifa, nel primo caso contestando la richiesta di risarcimento danni che non pare sia mai giunta all’azienda, facendo sottintendere si sia trattato soltanto di un manifesto pubblicitario da parte del Ministero il quale, con un comunicato del 30 Maggio, avrebbe persino sollevato Roche da eventuali responsabilità, convalidando la tesi relativa all’ “atto dovuto” in funzione delle attuali normative che non consentivano altra via se non quella adottata nel caso Avastin.

Nel secondo caso invece, relativamente alle multe, Roche ha annunciato l’avvio dell’iter per il ricorso al TAR Lazio, non pagando quindi le cifre comminate le quali, nel pieno rispetto delle regole, saranno corrisposte dall’azienda, qualora ovviamente l’udienza stabilisca responsabilità tali da non poterla sollevare dall’obbligo al quale è stata sottoposta, entro i termini fissati per l’obbligatorietà di pagamento i quali sono corrispondenti alla prima udienza fissata per il prossimo 5 Novembre. L’intento di Roche, pur avendo annunciato di voler rispettare le regole e le sanzioni comminate,  risulta essere la dimostrazione della propria non colpevolezza rispetto ai capi d’accusa mossi essendo stata, l’azienda, vincolata ad obblighi imposti proprio da Aifa e Ministero della Salute.

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