Sono più che soddisfacenti i dati sul bilancio 2013 forniti dall’Enpaf che svela una crescita notevole con un incremento di circa 133 milioni di euro, rendimento che ha ovviamente procurato la soddisfazione del presidente Emilio Croce il quale, illustrando i dati in occasione del Consiglio nazionale dell’Enpaf, ha ovviamente illustrato i meriti ed i cambiamenti di mercato che avrebbero favorito tale rendimento, il tutto accompagnato da una dettagliata nota nella quale vengono mostrati gli obiettivi dell’ente.
Nonostante la soddisfazione generale però non sono mancati i problemi, i dati sul bilancio d’esercizio 2013, pur se positivi, avrebbero evidenziato un problema di morosità contributive, fenomeno in crescita la cui responsabilità sarebbe d’attribuire esclusivamente alla crisi economica che, oltre alle farmacie, starebbe colpendo trasversalmente la professione minando le precedenti certezze acquisite nel tempo, aspetto quest ultimo che interessa tutte le principali componenti senza sollevare nessun professionista dal problema, verso il quale l’Enpaf garantisce supporto in rispetto delle sinergie maturate nel tempo: “Continueremo a fare la nostra parte consci che dallo stato di crisi si esce insieme. Le sinergie tra le diverse anime della professione sono sempre più necessarie e assicuro che l’Enpaf avrà le capacità di individuare gli strumenti più funzionali per rispondere alle difficoltà degli iscritti, come già dimostrato con i recenti interventi della sezione assistenza“.
L’Enpaf si ritiene quindi parzialmente soddisfatto dell’andamento 2013, associando ad un piacevole incremento del bilancio una preoccupante tendenza nelle morosità, due facce di una medaglia che Emilio Croce s’impegna a risolvere nel tempo per portare i rendimenti complessivi su margini positivi per la professione: “La conferma del saldo previdenziale positivo, risultante dalla differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni, non può essere fattore di completa soddisfazione, tenuto conto delle palesi difficoltà che colpiscono la professione in tutte le sue componenti e si riflettono anche nell’aumento delle morosità contributive“.