E’ una decisione sulla quale si stava discutendo da tempo, anche in conformità delle ultime novità relative alla materia, come la sentenza della Corte Europea rispetto due casi per la cannabis sintetica, che si colloca in un contesto diverso ma legittima e definisce un comparto da monitorare attentamente per evitare fraintendimenti, ed è così che la Regione Emilia Romagna ha quindi deciso di autorizzare, col supporto dei medici e delle farmacie, la diffusione della cannabis a scopo terapeutico.
Il tutto è stato messo nero su bianco con una proposta di legge, approvata nella tarda giornata di ieri, autorizzando di fatto la prescrizione del principio attivo a scopo terapeutico, sul quale l’assemblea legislativa della Regione ha raggiunto la maggioranza dei voti senza grossi problemi, delineando anche le modalità di accesso e fornitura della cannabis che, in questo contesto, prevede delle specifiche tappe per non trasformare la legge in un errore burocratico capace di generare altra confusione su di un tema particolarmente delicato agli occhi dell’opinione pubblica. Ad occuparsi della fornitura di cannabis saranno infatti l’Istituto farmacologico militare e al Centro superiore di ricerca di Rovigo, l’obiettivo è quello di contenere la spesa evitando importazioni dall’estero grazie ai propri centri produttivi in Italia, riducendo anche i tempi d’arrivo e fornitura, mentre per quanto concerne le farmacie, la distribuzione non interesserà tutte ma solo alcune dotate degli appositi requisiti.
Ad illustrare, dal punto di vista delle farmacie, il quadro legislativo per l’accesso alle forniture di cannabis ad uso terapeutico, è stato il vicepresidente di Federfarma Emilia Romagna, Achille Gallina Toschi, che ha spiegato: “Da quello che c’è scritto nella proposta di legge, al provvedimento dovrebbero essere interessate soltanto le farmacie attrezzate con laboratorio galenico; attendiaamo di incontrare la Regione per definire modalità di fornitura delle materie prime dall’Istituto militare“.