La carenza farmaci in Italia continua ad essere uno dei temi chiave per assicurare la continuità assistenziale ai pazienti, un problema che nell’ambito terapeutico pone in serio rischi chiunque necessità di terapie farmacologiche costanti e senza variazioni alle quali i cittadini sono invece sottoposti per le frequenti mancanze di particolari medicinali deviati su mercati esteri a causa del parallel trade. Proprio per agire quest ultimo, favorito dall’assenza di un prezzo unitario europeo sui farmaci, il Governo potrebbe introdurre una serie di revisione sulla buona influenza delle Linee guida europee sulle Bpd europee, ovvero Buone pratiche di distribuzione.
Bruxelles ha infatti aggiornato le attuali direttive in materia distribuzione, seguendo un aggiornamento legislativo che solo recentemente aveva coinvolto la direttiva 2011/62/Ue sulle contraffazioni, segno di un attenzione alle difficoltà dei singoli paesi derivate da pratiche differenziate sul suolo europeo sempre più impegnato nel diffondere modalità e pratiche omogenee. Il caso primario sorto all’attenzione del comparto distributivo è per tali motivi il parallel trade, che in particolare in Italia è favorito oltre che dal differenziale di rimborso dei farmaci principalmente da norme per l’esercizio del grossista fornite di ampi margini di discrezionalità variabile in base ai funzionari incaricati delle ispezioni. Per limitare quindi l’interpretazione e fornire una stretta al giro di vita dei grossisti, molti dei quali inseriti facilmente in un sistema esclusivamente per l’import ed export di medicinali, potrebbe presto arrivare un revisione delle normative d’accesso allegandole proprio alle Bpd europee che dovranno essere confermate dal Governo.
Sull’ipotesi, che potrebbe porre un freno al parallel trade limitando notevolmente la casistica e le segnalazioni carenze farmaci in tutta Italia, Federfarma si è espressa positivamente incentivando la politica “tollerenza zero” nei confronti di chiunque sia impegnato nel praticare questo genere d’attività. Nonostante ciò però tutto dipenderà dai tempi di stesura delle revisioni normative che, per esser recepite celermente ponendo regolando finalmente il mercato distributivo, dovrebbero esser redatte in tempi celeri per potersi agganciare alle Bpd europee.