Negli ultimi giorni il Ministero della Salute, grazie al lavoro condotto da Aifa nell’ambito delle trattative con Jansen Cilag, ha ammesso nella fornitura di farmaci innovativi contro l’epatite C un nuovo medicinale noto come Simeprevir. Nonostante qust ultimo rappresenti un’ulteriore alternativa agli ultimi farmaci garantiti dal Ssn, soltanto nelle ultime ore stanno emergendo i primi dettagli su combinazioni e rimborsabilità dello stesso all’interno dei regimi terapeutici garantiti ai soggetti affetti da epatite C.
Il farmaco sviluppato da Jansen Cilag rappresenta, nel dettaglio, un inibitore delle proteasi di di seconda generazione (NS3/4A) la cui funzionalità, all’interno delle trattative di rimborsabilità avviate e finalizzate da Aifa, è stato pensato con utilizzo congiunto con altri farmaci in quello che dovrebbe rappresentare un portfolio terapeutico vasto e capace di spaziare sui vari ceppi, offrendo una copertura abbastanza ampia. Sulla base dei regimi autorizzati anche dall’Ema il Ministero della Salute ne prevede l’utilizzo con peg-interferone e ribavirina ed infine sofosbuvir con o senza ribavirina, combinazioni che non terranno conto né dei genotipi né degli stadi di avanzamento della malattia inserendo Simeprevir all’interno dei trattamenti anche già avviati da molti pazienti con una modalità sostitutiva che terrà conto di continuità terapeutica e passaggio modulato.
La rimborsabilità del farmaco innovativo contro l’epatite C, oggetto anche di un’analisi nel processo d’eradicazione della patologia nella IV Giornata mondiale delle epatiti organizzata dall’Oms, sarà legata ad un altro farmaco similare precedentemente messo in commercio da Jansen Cilag quale Telaprevir che verrà riclassificato in fascia C offrendo tutela ai pazienti rispetto il nuovo ed il vecchio medicinale le cui risorse saranno distribuite opportunamente per favorire l’accesso alle nuove cure senza limitazioni di sorta, come chiarito nel comunicato ufficiale di Aifa: “le risorse residue saranno utilizzate a copertura dei trattamenti a base di Simeprevir“.