Ricetta elettronica, Piemonte: attriti tra Federfarma e Fimmg sui promemoria

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farmaci-obbligo-ricettaL’andamento della ricetta elettronica, quale baluardo primario del processo più ampio di dematerializzazione del Sistema Sanitario Nazionale, prosegue con i suoi piccoli problemi e tra questi a generare spesso confusione, oltre che veri e propri casi tra categorie, è il promemoria cartaceo. Non a caso negli ultimi giorni sarebbe, su tale fronte, in corso un vero e proprio scontro verbale tra Federfarma e Fimmg relativamente i casi di spedizione dei promemoria tramite email configurando diversi illeciti visionati in modo differente dalle parti.

Attualmente la regione Piemonte, diversamente ad esempio dal Trentino, prevede la fornitura di un promemoria cartaceo al paziente che gli consente di poter accedere alla propria ricetta elettronica da qualsiasi farmacia, il tutto presentando il documento fornito dal medico di famiglia al momento dell’emissione telematica grazie a quanto definito da una legge del 1968 che tutela i cittadini nella libera scelta dell’attività di destinazione. Su tale dettaglio si è focalizzata l’analisi di Omceo Torino secondo cui i medici oltre a non stampare il promemoria da consegnare al cittadino, avrebbero la cattiva abitudine d’inviare lo stesso presso le farmacie da essi scelte generando la violazione dell’articolo 31 del Codice Deontologico, relativamente la buona condotta nell’evitare illeciti legati a vantaggi o conflitti d’interesse ben evidenti nel fornire clienti alle farmacie visto il complementare articoo 15 del Codice dei farmacisti che vieta qualsiasi atto illecito per attirare utenti.

La questione appare controversa tanto che Federfarma avrebbe segnalato i rischi, vigenti anche per le farmacie in caso di segnalazioni, richiamando all’ordine Fimmg la quale oltre che dubitare della diffusione del fenomeno, non smentito, ne addossa la colpa interamente alla Regione ritenuta colpevole di aver abbandonato i medici a se stessi facendo gravare su questi ultimi  i costi legati alla ricetta elettronica. Tra i punti tutt’oggi contestati vi sono infatti il mancato rispetto degli accordi che avrebbero dovuto fornire rimborsi per l’ammodernamento delle strumentazioni per un valore di 1440 euro lordi/anno a testa, oltre ad alcune criticità del sistema digitale che, sempre secondo Fimmg, costringerebbero a spese inutili per stampe multiple evitabili.

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