Età pensionabile: Conasfa punta a riassegnazione farmacie

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giovani-farmacistiIl processo di decentralizzazione ospedaliera dei servizi, chiaramente avviato dal Ministero della Salute per rimodellare la Sanità in funzione della nuova domanda di salute, rappresenta un terreno fertile per poter attuare modifiche non solo normative ma anche culturali in un paese come l’Italia da sempre frenato dal conservatorismo di classi dirigenti, nei vari settori, prive di stimoli. A puntare il dito, in particolare verso il caso dell’età pensionabile, è stata Conasfa che ha anche suggerito alcune strade da percorrere in favore della concorrenza di mercato.

Il primo passo, come chiaramente espresso, risiederebbe nell’annullamento dell’attuale normativa contestualizzata nel decreto Cresci-Italia che impongono ai titolari la cessione soltanto direttiva della farmacia una volta conseguita l’età pensionabile fissata ai 68 anni, un aspetto che per molteplici versi è contrapposto proprio ai nuovi obiettivi imposti dall’evoluzione di mercato, oltre che della libera concorrenza sia interna al settore che in senso più ampio. L’idea, per superare una fissità non più marginale, risiederebbe nell’emulazione del concorso straordinario assimilandone i pregi e premiando quindi competenze e professionalità reinserendo le farmacie oggetto di mutamenti direzionali per sopraggiunti limiti di età lavorativa con l’assegnazione tramite un nuovo concorso che favorirebbe l’introduzione di profili giovani, con conseguente calo progressivo dell’età dei titolari, fornendo una ventata d’aria fresca anche in termini d’idee, innovazione e voglia di competitività. “Sembra impossibile – ha chiarito Conasfa – ma si sta pensando di affidare il cambiamento a degli ultrasettantenni, secondo la migliore tradizione di questo paese“.

La proposta viene identificata come il tassello basilare per rilanciare il settore, proponendosi come un motore per l’integrazione di moltissimi altri cambiamenti la cui efficienza verso il futuro non può esser conseguita senza questo particolare mutamento normativo alla base della mentalità di approccio del mercato di distribuzione farmacologico affidato alle farmacie. Un fattore, quello dell’età pensionabile, primario per le strategie anche nell’ottica della farmacia dei servizi quale innovativo modello di fruizione dei servizi supplementari sul territorio che necessitano di novità e voglia d’innovare: “Non essendo questo un paese per giovani, non c’è da sorprendersi dei tentativi per continuare a permettere che una concessione Regionale offra dei servizi ai cittadini sotto la direzione professionale di un farmacista in età pensionabile, che molto probabilmente non ha più stimoli per confrontarsi e sfidare nuovi traguardi. Ciò è un ulteriore rischio per l’implosione del servizio professionale, alla perdita della dinamicità dell’azienda con risvolti negativi anche sull’occupazione“.

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