Rapine in farmacie: trend in evoluzione, dati e soluzioni da Fofi

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rapinaLa frequenza dei casi di rapine in farmacie è un dato notevolmente variato negli ultimi anni con un picco indice non soltanto della difficoltà economica nel quale riversa il Paese quanto soprattutto della mutevolezza del panorama sia economico che criminale svelando, con una cauta ed adeguata osservazione dei dati, come anche l’incremento non sia frutto del semplice caso. Sono queste alcune delle considerazioni maturate da Fofi a seguito degli ultimi dati, con prospettive e soluzioni annesse, dall’analisi casistica dei furti.

Stando a quanto delineato dal presidente Andrea Mandelli, in collaborazione con l’Osservatorio intersettoriale sulla sicurezza, il numero delle rapine in farmacie è notevolmente cresciuto con un lieve incremento a partire dal 2013 con un aumento sino al 9,9% rispetto lo 0,1% del 2012 e ciò paragonato al tasso di rapine ad attività commerciali e abitazioni, dove nel medesimo periodo c’è stato un calo con dimezzamento, dimostra l’evoluzione dell’identikit del rapinatore e degli obiettivi dietro tali atti. In particolare le rapine non sono più sfogo di piccole necessità del tossidipendente bensì furti a basso rischio ma con bottino modesto attuati con costanza da piccoli gruppi criminali, i dati confermano tale ipotesi svelando come sia proprio la frequenza ad essere aumentata anche per gli stessi esercizi tanto da portare alcune farmacie ad essere bersaglio tra le 7 e le 10 volte nell’arco di un anno in media. “Bersagli facili -le ha definite il presidente Fofi, specificando –  anche se difficilmente possono garantire ai malviventi un bottino cospicuo…il bancomat della piccola criminalità“.

A tale problema si associa quindi un discorso di sicurezza, per titolari, dipendenti e soprattutto utenza presente in modo costante in farmacia, oltre che economico sia sul lato dei danni e delle sottrazioni economiche proprie delle rapine in farmacie quanto dei contraccolpi per la sicurezza il cui peso verte sulle stesse attività. Tale scenario, spesso sottovalutato, è stato illustrato dal vicepresidente nazionale di Federfarma che ha illustrato come tra sistemi di sicurezza e vigilanti privati, tra gli oneri di una farmacia rientrino anche misure di tutela in un momento dove la sostenibilità è già a forte rischio di norma e contro il quale le uniche valide soluzioni per scoraggiare gli atti di furto risiederebbero in protocolli di verifica per la sicurezza territoriale intensificati per le forze dell’ordine, oltre che l’utilizzo della moneta elettronica con maggior costanza.

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