Vaccinazioni: tra i fattori di calo, Fluad e mancata gestione dei farmacisti

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vacciniNonostante il caso Fluad rappresenti il vero campanello d’allarme che ha contribuito a far crollare le richieste di vaccini, la criticità della campagna vaccinale pare essere figlia di una situazione pre-esistente da diversi anni come chiaramente svelato dall’EMA a seguito della diffusione dei dati di copertura in Italia tra le fasce d’età della popolazione. Un’accurata fotografia svela infatti il crollo dal 2006 individuando una serie di fattori legati e scatenanti il fallimento delle ultime campagne vaccinali rispetto previsioni ed obiettivi stabiliti.

Tra gli elementi primari, come sottolineato dal presidente di Farmacie Unite, a spiccare vi sarebbe l’inoperatività dei farmacisti all’interno del processo d’inoculazione, gestione ed informatizzazione sui vaccini nelle campagne vaccinali degli ultimi anni. Una scelta sicuramente sofferta, rispetto i principi etici e deontologici che animano la professione, ma sicuramente non voluta a causa dell’imposizione di gestione in favore dei medici di base i quali, per motivi consolidati nel rapporto coi cittadini, rappresentano un ostacolo in termini di disponibilità sia all’informazione che al reperimento in diversi orari della giornata facendo quindi calare l’interesse e la necessità di sottoporsi alla somministrazione preventiva.

La situazione, tra le tante cose, non rappresenta un caso isolato all’interno della zone Ue bensì condiviso con Inghilterra e Francia rispettivamente un passo avanti rispetto il Ssn con esperienze diversificate che avvalorano tale tesi: l’NHS, che non ha mai rinunciato all’utilità dei farmacisti, non soffre infatti di tali problemi con una copertura che ha superato soglia 75%, il Système de Santé ha invece recentemente adottato l’idea della somministrazione dei vaccini direttamente ad opera dei farmacisti riscontrando sin da subito segnali incoraggianti. Tutti questi elementi inducono quindi, sempre secondo il parere di Franco Gariboldi Muschietti, a riflessioni visti anche i dubbi sempre più ampi che affliggono i cittadini sia sull’efficacia di copertura delle vaccinazioni che della possibilità di ricorrere a terapie alternative come la medicina naturale ottenendo risultati di equo beneficio.

1 COMMENT

  1. Che bella cosa appellarsi alla collaborazione delle farmacie e dei
    farmacisti per pubblicizzare una vaccinazione che, proposta dalle
    ASL, veniva dai medici bistrattata mentre, da quando essi vengono
    retribuiti per singola somministrazione (sette euro?), è
    pubblicizzata quasi con affissioni da campagna elettorale.

    Non sarebbe stato più opportuno rendere le dosi prescrivibili a carico
    del SSN per i soggetti a rischio (con nota) in fascia A e prezzo
    imposto, come si fa per tutti gli altri farmaci?
    I medici di base, dal canto loro, avrebbero dovuto e potuto procedere alla
    somministrazione, essendo tale mansione prevista o ascrivibile nel
    loro contratto in convenzione.

    Ma in Italia siamo abituati a complicarci la vita per rendere le cose più semplici, problematiche
    e, soprattutto, più costose!

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