Il fenomeno di razionalizzazione delle risorse economiche da investire nel comparto sanità rappresenta attualmente una scure sul futuro di garanzie e tutele del Sistema Sanitario Nazionale, ed in particolare per alcune categorie di professionisti al cui vertice troviamo anche farmacisti e grossisti. Secondo una dettagliata analisi del presidente ADF i tagli sanità sono infatti incastrati tra necessità di bilancio ed incapacità di poter sostenere un accurato processo di revisione andando contro le garanzie offerte dal sistema stesso.
In particolare, come illustrato in una recente intervista rilasciata in esclusiva a Quotidianosanità, il meccanismo risulta attualmente compromesso con una certa confusione tra il concetto di tagli sanità, da sviluppare in modo indiscriminato ed in forma lineare su tutti i settori interni, e spending review, idealizzata come forma di ottimizzazione delle risorse investite trovando il giusto rapporto efficacia/efficienza grazie alla lotta agli sprechi. In tutto ciò, sul lato prettamente politico, convergono le difficoltà di poter attuare mutamenti in Regioni la cui incapacità di poter attuare tali processi induce ad un blocco sistemico dove a cambiare è soltanto il budget ridotto che a sua volta induce, grazie alla continua presenza di sprechi, al peggioramento dell’offerta sanitaria sui quali dovrebbero agire i “costi standard” la cui metodologia risulta essere ancora primordiale e da perfezionare per poter fornire i giusti indici d’intervento in base all’area territoriale considerata, viste le variabili per Regioni che pesano diversamente sul Fondo Sanitario.
Tale immobilizzazione, ricorda Giombini, pesa sulle attività imprenditoriali legate alla sanità ed in particolare sulle garanzie di distribuzione farmaceutica che vede in grossisti e farmacisti due categorie vittime di errori gestionali nell’ambito del marketing e dell’utilizzo dei ricavi che in modo legato, e nel lungo andare, ha eroso sulla base dei tagli sanità il proprio patrimonio indebolendo le categorie. Il frutto di questo sistema basato in modo scalare tra esecutori, ovvero grossisiti e farmacisti, e chi dispone le regole, ovvero Stato e Regioni, si esplica nella necessità di trovare soluzioni da ambo i fronti per ristabilire equilibri oramai sfumati.