Liberalizzazioni, Gullotta: “Paradossi e poteri forti nell’attuale sistema”


federazioneparafaramcieIl tema delle liberalizzazioni sta contribuendo a rendere ancor più marcate prese di posizioni opposte all’interno della categoria dei farmacisti, ciò anche grazie alla disaffezione oramai conclamata dai dati rispetto gli Ordini dei farmacisti creando una certa diversificazione di pensieri basati per la maggiore sulla mancanza di ottimismo ed un diffuso senso d’ingiustizia. Ideali incarnati, a pieno titolo, nel pensiero del presidente di Fnpi espresso in una nota ufficiale in risposta alle dichiarazioni sulle possibili manovre e decreti del Governo relativamente l’attuale sistema.

Una situazione che, come ricordato da Davide Gullotta, a dispetto di quanto esposto da Annarosa Racca evidenzia notevoli contraddizioni e paradossi unici nel loro genere sui quali verte il principio basilare della discriminazione d’accesso e svolgimento della professione, per la quale ogni singolo candidato dedicata anni di studio investendo energie e denaro sottoposti all’immobilità di un sistema soggetto ai “poteri forti”. Il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane non manca di sottolineare gli ambiti dove proprio l’arrivo del Decreto Liberalizzazioni potrebbe agire in modo positivo, tra questi spicca la possibilità di poter semplificare l’accesso al lavoro e di garantire la distribuzione di farmaci di fascia C ed A senza vincoli vista la decontestualizzazione della ricetta medica nella prassi di vendita delle farmacie emersa con gli ultimi scandali.

I fattori di denuncia non si limitano ai problemi noti, una particolare attenzione viene infatti rivolta al concorso straordinario nel quale si denuncia il paradosso, ad oggi taciuto in senso generale, dell’assegnazione di sedi a partecipanti tra i cui vincitori figurano figli di titolari di farmacia che in aggiunta a quanto conseguito in sede concorsuale si ritroveranno ad ereditare, solo successivamente l’apertura della nuova sede, la farmacia familiare secondo gli attuali principi. Gli elementi delineati, nella considerazione finale, inducono quindi al chiaro pensiero dell’assenza della libertà di esercizio garantita per tutti per la quale le liberalizzazioni rappresentano la migliore opzione di svolta.


2 risposte a “Liberalizzazioni, Gullotta: “Paradossi e poteri forti nell’attuale sistema””

  1. Ultima ciliegina sulla torta di una categoria dove “contraddizioni e paradossi” abbondano.
    Qualcuno in questi giorni sulla stampa ha scritto, in merito a “Mafia Capitale”, che di mafia in Italia non ce n’è una sola, perchè da sola non potrebbe controllare tutto.
    E’ vero, di mafie ce ne sono tante.
    C’è quella che si spartisce i parcheggi abusivi, quella dei venditori abusivi sulle spiagge, quella che raccoglie monetine nelle fontane, e così via con mille altri esempi, come i bravissimi amici di Striscia e delle Iene ci documentano coraggiosamente da anni, a rischio della loro pelle.

    E c’è anche quella delle lobby e poteri forti. Questa è una mafia più signorile, di classe, perchè non uccide, non esegue pestaggi, ma ottiene privilegi corrompendo e pagando disonesti a tutti i livelli, e mette i suoi rappresentanti nei posti chiave del potere.

    Dai rapporti che vengono fatti annualmente sulla corruzione, l’Italia svetta ai primi posti, e quest’anno da sola, ricopre il 50% di tutta la corruzione europea!
    Se non mettiamo mano a TUTTO il MARCIO che c’è in questo paese, mettendo bene in chiaro che da oggi chi sbaglia paga DAVVERO, con la galera vera, non c’è nessuna riforma che possa salvarci, siamo destinati al default.

    Quest’ultima porcheria, dei molti figli di titolari fra i vincitori del concorso, che erediteranno solo successivamente “la ditta” genitoriale, non mi meraviglia.
    Avevo già sentito di casi in cui figli di titolari avevano partecipato con collaboratori scelti ad hoc, con i punteggi giusti, e a volte anche “controvoglia”, per piazzarsi ai primi posti della graduatoria.

    Renzi, basta chiacchiere, sbrigati!

  2. Volevate per caso un concorso a cui potessero partecipare solo titolari di parafarmacia? Escludiamo i figli di titolari per definizione, i collaboratori perché si sono venduti ai titolari, i titolari rurali e i sovrannumerari perché loro una sede ce l’hanno già e facciamo solo un concorso per i poveri disgraziati titolari di parafarmacia!

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