Una farmacia territoriale sempre più vicina, sia fisicamente che non, all’utente in base alle diverse esigenze che con l’incremento demografico della popolazione anziana, certificato dall’Istat e dall’OMS, impone l’attenzione maggiore a tematiche quali fragilità e difficoltà di mobilità proprie della categoria anziana. Elementi che sono al centro della definizione di farmacia dei servizi e che Federfarma promuoverà a partire dal 2015 con due progetti dedicati per offrire la garanzia di supporto farmacologico per le terapie e la sicurezza.
Nel primo caso, come svelato da primi test condotti nel corso del 2014, un elemento cardine risiederà nell’estensione dei progetti regionali di consegna di farmaci a domicilio attraverso un meccanismo tutelativo a livello nazionale con l’istituzione di un numero telefonico quale centralino di smistamento delle chiamate alle farmacie vicine, rispetto l’utente che manifesta la necessità di consegna. Il sistema si occuperà d’inoltrare le richiesta per il soddisfacimento delle richieste, un’utilità che ha riscontrato il plauso del Ministero della Salute particolarmente attento alle tematiche di domiciliarizzazione al punto da patrocinarlo ed autorizzata una correlata campagna informativa tramite spot televisivi che avranno il compito d’illustrare il progetto che diventerà il primo emblema della farmacia dei servizi.
Nel secondo caso l’idea nasce invece dalla volontà di estendere la tutela non solo alla salute intesa come benessere fisico quanto anche a quello psicologico offrendo un supporto informativo contro le truffe, tipiche, ai quali gli anziani sono notoriamente soggetti. La farmacia dei servizi punta infatti a poter collaborare, nel ruolo di punto di riferimento, con la Preferttura per la distribuzione di materiale contenente consigli su come evitare le truffe tipiche della microcriminalità che punta come target primario proprio gli ultrasessantacinquenni quali fetta di popolazione pari al 23,7% ritenuta particolarmente facile per i raggiri di ogni topologia.