L’aria elettrizzata generata nelle ultime settimane dal tema liberalizzazioni, al solo ipotizzarne le manovre, non ha mancato di creare dissapori e fraintendimenti anche nei medesimi schieramenti ideologici mostrando il potenziale che le difficoltà comunicative possono manifestare nei momenti in cui proprio razionalità e dialogo rappresentano gli strumenti di riforma primari. Quanto descritto rappresenta, in modo sintetico, quanto verificatosi tra Federfarma ed Assofarm in particolare sulla questione dei farmaci di fascia C ed al loro possibile sbarco fuori dalle farmacie.
Nei giorni scorsi il presidente Federfarma, Annarosa Racca, in tal proposito non aveva celato il proprio dissenso per una scelta ritenuta fuori luogo sotto svariati punti di vista che spaziano dai riconoscimenti legislativi, passando per l’ambito economico e soprattutto la tutela di salute rispetto i cittadini mostrando la volontà di non arretrare dinanzi le eventuali pressioni del Governo, lottando per ciò che viene ritenuto giusto. I modi, considerati da più fronti decisamente poco inclini ad un clima di dialogo disteso e di confronto, sono stati oggetto di una considerazione da parte del presidente di Assofarm, convinto della relatività del fattore rispetto elementi primari come sostenibilità ed omogeneità della distribuzione per conto nei reali bisogni della farmacia, che nella sua valutazione è stata rapidamente fraintese non solo supponendo il favoritismo alla liberalizzazione della vendita di farmaci di fascia C quanto anche portando allo scontro tra le parti.
Il chiarimento, seppur di faccia, è stato celere inducendo Assofarm a specificare quanto le parole del presidente Venanzio Gizzi fossero esclusivamente un richiamo all’attenzione ed alla compattezza verso i veri temi circoscritti al futuro della farmacia, di cui la vendita di farmacia di fascia C ne rappresenta un esempio seppur non primario ma ugualmente fondamentale per la tutela dei diritti degli utenti. Nonostante ciò le perplessità rispetto l’approccio di Federfarma ed in particolare di Annarosa Racca in un momento così delicato di confronto, come condiviso anche dal presidente di Farmacieunite Franco Gariboldi Muschietti, permangono creando una spaccatura d’azione tra lo “sconto a tutti i costi” ed una presa più morbida pronta a contrattare in base alla situazione.
Una risposta a “Liberalizzazioni, farmaci di fascia C: è scontro tra Federfarma ed Assofarm”
La C per le farmacie è fondamentale perché una volta uscito un farmaco con ricetta per uso umano nel giro di qualche tempo usciranno tutti. Da un punto di vista economico è importante sia perché fornisce liquidità alle farmacie sia perché rende di più di una fascia A piena di sconti e payback.