Il profilo della farmacia dei servizi, per chi ne ha curato la nascita nell’ambito di settore e chi invece ne ha seguito gli sviluppo evolutivi, è stata pensata non solo come semplicità attività distributiva al pari delle attuali farmacie bensì come un presidio sanitario riconosciuto e ben focalizzato all’interno della rete propria al Ssn. Dopo un periodo di riconoscimento, sicuramente non semplice ed in favore del quale il contributo di Federfarma è stato considerevole, i primi successi sarebbe stati finalmente conseguiti in occasione della presentazione della Relazione sullo stato sanitario del paese 2012-2013.
Si tratta di un documento redatto dal Ministero della Salute al fine di fornire una panoramica sullo sviluppo nell’ambito sanitario al Parlamento ed alle Regioni, all’interno del quale è stato affrontato con una certe specificità il ruolo della farmacia dei servizi dedicandole un ampio capitolo ricco di prospettive, specifici obiettivi e possibili ambiti di crescita. Stando infatti alle basi di definizione del profilo individuato nelle leggi 69/2009 e d.lgs 153/2009 tale forma si presidio avrà il progressivo compito di assicurare ed intensificare qualità e portfolio dei servizi sul territorio spaziando dalla classica distribuzione farmacologica, associata ad iniziative di aderenza alla terapia in qualità di prevenzione, follow-up ed illustrazione di utilizzo dei dispositivi, sino a fattori quali il counseling e persino il primo soccorso, sebbene in quest ultimo caso vi siano riserve sulla possibilità di usufrutto esclusivamente in aree territoriali con la contestuale decentralizzazione ospedaliera che porterò ad una carente rete di presidi ospedalieri facilmente accessibili se non nei grandi centri urbani.
Un successo, specialmente nell’approccio preventivo sul quale l’Italia intende investire per ridurre i tassi di cronicità rispetto le problematiche di aderenza alle terapie che ad oggi rappresentano uno dei principali limiti di spesa sul Ssn. Per poter finalizzare tali processi, vista la necessità d’instaurare una rete multi-professionale con altri figure adatte a tale compito, avvicinando cittadini, familiari e caregivers, è quindi necessario un percorso che nel breve tempo sia capace di poter rendere la farmacia dei servizi un punto di riferimento non solo per il paziente quanto anche per i progetti dedicati al territorio, aprendo alle possibilità di crescita ulteriore e le prospettive, come la telemedicina e la telefarmacia che a propria volta potranno arricchire nel complesso le competenze già estese del farmacista quale figura centrica in favore di tutti questi ambiti.