Farmacie Comunali e concessione di gestione: la sentenza e le forme approvate dal Consiglio di Stato

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farmaciaNell’attesa di capire se il Governo interverrà, come vociferato da tempo, sul numero di compartecipazioni statali nella gestione di farmacie, queste ultime a livello Comunale sono state oggetto d’analisi per quanto concerne le forme di gestione concesse a soggetti terzi che non s’identificano con l’amministrazione comunale d’appartenenza. Un aspetto spesso, in termini normativi, complesso e di difficile inquadramento per le farmacie comunali e le rispettive aziende affidatarie.

Il chiarimento è stato formulato dalla III Sezione del Consiglio di Stato nella decisione n. 5587, emessa in occasione di un esercizio di farmacia comunale concessa in gestione ad un altro Comune tramite una convenzione risultata del tutto nulla ed inosservante i termini della legge speciale in materia farmacia, ovvero l’art. 9 L. 475/68, la quale pone l’accento proprio sulla natura della convenzione tra enti da intendere come procedura diretta con procedura di evidenza pubblica tese ad ottenere un “comune e reciproco interesse ad organizzare unitariamente il servizio per una sua migliore funzionalità“. Da tale situazione emerge quindi la possibilità di poter ricorrere a forme diverse da quelle indicate nella legge sopracitata a patto di sfruttare tali procedura con forme di evidenza pubblica tali da risultare coerenti con i principi comunitari di parità di trattamento e trasparente diretti sempre all’utilità ed alla buona organizzazione della farmacia comunale una volta che la gestione passa dal Comune a soggetti terzi, ai quali si lega ovviamente il dubbio rispetto il tipo d’attività che potrebbero intraprendere al timone.

L’ipotesi, valutata dal Consiglio di Stato, rappresenta attualmente un caso molto diffuso vista la frequente, oltre che necessitante, scelta di affidare in concessione a terzi la gestione delle farmacie comunali, dopo un periodo nel quale le aste ed i tentativi di vendita oltre che risultare numerosi si sono rivelati persino infruttuosi lasciando la struttura in possesso dei Comuni. La forma, in tal modo, garantisce ai cittadini la qualità e l’efficienza del servizio nel rispetto degli interessi collettivi, oltre ovviamente alla trasparenza rispetto la gestione grazie a procedure concorsuali basate su principi come trasparenza ed imparzialità.

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