L’iter procedurale e di adeguamento ai processi di dematerializzazione lungo tutto la penisola prosegue, a fornire dati positivi nonostante l’avvio avvio ritardato, ma positivo nell’ottica della crescita, sono recentemente state Campania e Sardegna. L’introduzione della ricetta elettronica è, non a caso, ben lontana dal pieno regime ma dopo una prima fase non priva di difficoltà sistematiche per rete ed infrastrutture il quadro si delinea incoraggiante.
A confermare l’andamento, non mancando d’illustrare meriti e demeriti nei processi che porteranno all’utilizzo standard della ricetta elettronica in sostituzione della classica rossa, sono stati i presidenti di Federfamra Campania e Sardegna, rispettivamente Michele di Iorio e Giorgio Congiu. Il punto comune tra le due Regioni risiede, secondo quanto riportato, nell’ottimo supporto garantito dalle farmacie in assistenza, sviluppo di rete e disponibilità nell’apprendimento da parte dei farmacisti dei meccanismi di utilizzo della piattaforma digitale dedicata oltre che verso il supporto in fase di start up, mentre sui lati negativi condivisi a spiccare sono nuovamente i medici di medicina generale tutt’oggi individuati come elementi frenanti rispetto una diffusione su larga scala.
Gli obiettivi, rispetto le tempistiche prefissate per allinearsi alle altre Regioni in stati ben più avanzati, sono stati fissati nella conversione delle ricette, in favore della dematerializzata, con dati superiori al 30% del volume totale entro il periodo estivo che per entrambe le Regioni si propone come una fase valutativa a causa della vocazione turistica capace di porre sott’osservazione le farmacie costrette a dover gestire carichi di lavoro superiori che l’attuale rete dedicata alla ricetta elettronica non ha del tutto garantito lasciando forti dubbi. “L’obiettivo è di arrivare a regime intorno a giugno o almeno prima della stagione estiva… questo comporta che le nostre farmacie si trovano a dover gestire più di altre ricette da altre regioni“.