Liberalizzazioni, Gullotta: “Crisi farmaco causa di farmacisti titolari e Governi compiacenti”

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davide3E’ una risposta senza mezzi termini, dettagliata nei vari punti affrontati e colma di denunce, che a loro modo rappresentano anche una disamina sulla situazione del settore farmaceutico, quella mossa dal presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane all’indirizzo del premier Renzi oltre che soprattutto del sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari. Il tema basilare, come accaduto nell’ultimo periodo, sono state le liberalizzazioni ed il nuovo disegno legge dal quale si attende una svolta per favorire non solo la crescita del settore quanto soprattutto la libertà di professione, ad oggi vincolata a svariati parametri eccetto la meritocrazia.

Pseudoliberalizzazioni” è il termine col quale Davide Gullotta commenta i decreti attuativi mossi dai precedenti Governi, incluso quello Monti ritenuto invece da Vicari una forma d’opportunità non colta dal settore, che sintetizza e riassume molto del pensiero mosso dall’Fnpi su tematiche quali la vendita di farmaci di fascia C, l’ottenimento di sedi farmaceutiche e persino il delisting. Proprio il concorso straordinario, attualmente una delle procedure soggette a maggiori problematiche e fortemente in ritardo rispetto i tempi prefissati, rappresenterebbe l’emblema dell’immobilismo di un sistema compiacente in favore dei titolari di farmacia, quale ristretta cerchia ereditaria confermatasi tale anche attraverso il concorso e priva dello spirito basilare di miglioramento, oltre che favorita dal Governo stesso, ad oggi colpevole d’aver preservato un sistema basato sul diritto di nascita e sul monopolio nel settore del farmaco scongiurando nel tempo le liberalizzazioni in ogni loro forma concreta.

Il pensiero del presidente Fnpi si contrappone, così, a quello espresso da Vicari in un’intervista esclusiva a Farmacista33 nella quale veniva espressamente sottolineata l’incapacità delle parafarmacie di cogliere opportunità come le preparazioni galeniche o la vendita di farmaci veterinari, ritenute da Gullotta un palliativo quantificabile nell’appena il 7% del mercato farmaceutico nazionale, e nel delisting, bocciato come “ininfluente“. Altrettanto duro, viste le esternazioni del sottosegretario allo Sviluppo economico, è stato quindi il commento rispetto l’operato del premier Renzi sulle liberalizzazioni: “Votandolo pensavamo di rottamare anche questa anacronistica casta ma a quanto pare una parte della coalizione di governo che lo sostiene è di tutt’altro parere…Il vero motivo della crisi nel settore non sono i tagli alla spesa farmaceutica ma l’immobilismo che i farmacisti titolari perpetuano grazie al sostegno di governi compiacenti“.

3 COMMENTS

  1. In Italia, lo abbiamo visto bene ultimamente, è TUTTO MARCIO.
    Si lucra su tutto, immigrati, campi rom, case popolari…

    Chissà che in futuro, dopo i “favori” e i “rolex” del compagno di partito LUPI, non scopriremo che anche la Lorenzin è stata “pagata”, sotto qualsiasi forma, direttamente o indirettamente, dalla Casta degli Aristocratici Ereditieri Farmacisti ?

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