Come ben emerso negli ultimi mesi, il futuro del Ssn verte sul rimodellamento progressivo della propria rete di servizi in favore di una miglior copertura territoriale dell’assistenza sanitaria da praticare attraverso i giusti presidi. La farmacia dei servizi, delineata nel riparto fondi 2013 ma già prevista dalla legge 69 del 2009, si propone come una delle migliori opportunità vista la rete capillare pre-esistente, con effetti positivi che coinvolgeranno non solo i farmacisti ma tutte le principali figure sanitarie designate per i processi di presa in carico dei pazienti.
Un ruolo chiave, particolarmente richiesto nel portfolio dei servizi domiciliari, risulta essere l’assistenza infermieristica la cui attività in farmacia è stata sancita dal decreto del 16 Dicembre 2010 abilitando le stesse a poter usufruire di un sistema di prenotazione da offrire agli utenti che quotidianamente ne varcano le porti per consigli e consulti di vario genere. La possibilità d’inserimento degli infermieri in farmacia, visto le ampie competenze perfettamente integrabili con i farmacisti, rappresenta un fattore chiave per il processo di empowerment della categoria il cui profilo, in proiezione, risulta primario per la copertura della richiesta di servizi territoriali da parte dei cittadini che solo nel 2012 ha conseguito la spesa record di 2 mld. A snocciolare i dati, oltre che il legame esistente tra farmacie dei servizi ed infermieri, è stato il Collegio Ipasvi illustrando la preoccupante situazione di blocco che la mancata evoluzione della farmacia sta generando in modo indiretto sulla categoria professionale.
“Occorre fare medicina di iniziativa ed immettere infermieri sul territorio…l’invito è a sedersi a un tavolo senza preconcetti – ha spiegato il presidente Annalisa Silvestro, proseguendo – La farmacia dei servizi è prevista dalla legge 69 del 2009…a parte alcune sporadiche sperimentazioni la normativa non è applicata, e pesa su questo quadro il mancato decollo della trattativa convenzionale sulle farmacie…nel contesto delle farmacie dei servizi quanto in quello dell’infermiere di famiglia bisognerebbe ragionare tutti insieme“.